Viaggiare sui treni regionali con bici al seguito non è sempre garantito, quello che c'è da sapere
Sono diverse le segnalazioni da parte di passeggeri che non riescono a salire sui treni con bici al seguito ma la questione è più complicata di quello che si può credere
Da diversi anni ormai la strada verso una mobilità più sostenibile rispetto a quella basata sulle sole automobili è decisamente tracciata.
E le azioni messe in campo sia dalle amministrazioni comunali che dalla Regione Abruzzo vanno tutte in questa direzione.
Ma il percorso è ancora decisamente lungo e gli aggiustamenti e le migliorie che si possono e si devono apportare sono ancora tanti.
Tra le iniziative più interessanti c'è sicuramente quella relativa alla possibilità di poter viaggiare sui treni regionali con al seguito una bicicletta. Questo consente da un lato ai lavoratori di raggiungere le stazioni in bici e poi arrivare al lavoro pedalando e dall'altro, soprattutto nei mesi estivi, di raggiungere le località di mare, come la costa dei trabocchi, utlizzando prima il treno e poi proseguendo con la bici. Ma i problemi che possono rovinare i piani sono sempre in agguato.
Tra le ultime segnalazioni che abbiamo ricevuto, una decina di giorni fa, c'è quella di un uomo di Montesilvano che in compagnia della famiglia e di amici aveva deciso di raggiungere San Vito Chietino per la via verde della costa dei trabocchi con 5 bici al seguito. Purtroppo la giornata è finita male ovvero negli uffici della polizia ferroviaria di Pescara. L'uomo racconta prima di tutto di come non ci siano nelle due stazioni ascensori per il trasporto delle bici al binario (nel caso della stazione di Montesilvano fa riferimento all'ascensore per il binario 3) né tantomeno rampe di accesso. Di conseguenza la bici va messa in spalla. Sul treno che da Montesilvano a Pescara non ci sono più posti nelle poche rastrelliere e devono accomodarsi in coda al treno. Nella stazione di Pescara si ripresenta il medesimo problema senza ascensori o rampe per il cambio binario. Però il treno che arriva è il Trabocchi Line che ha molti posti liberi per le biciclette e dunque tutto va bene. Ma il peggio arriva quando provano a risalire sull'ultimo treno per Montesilvano, sempre con cambio a Pescara, dell'azienda Tua. Sul convoglio non c'erano posti sufficienti per le 5 biciclette e il capotreno non consente la salita a bordo ma le due famiglie preoccupate nel dover restare in stazione quando ormai sono passate le ore 20 decidono di salire lo stesso. Il finale è che il capotreno decide prima di fermare il treno e poi a Pescara fa intervenire la Polfer. «Ben venga la promozione del cicloturismo con i treni dedicati Trabocchi Line (allo stato dei fatti però del tutto insufficienti) e della Via Verde della Costa dei Trabocchi», dice il cittadino, «ma purtroppo c'è ancora troppo da fare per colmare lacune e disservizi, si trovino soluzioni per garantire un servizio decente altrimenti se questo è il biglietto da visita del nostro amato Abruzzo è meglio che non venga più promosso! È inspiegabile che nella fascia oraria serale di rientro (dopo le ore 20) non sia previsto un treno Trabocchi Line ma solo un piccolo treno "lupetto" della Tua con appena 6 rastrelliere del tutto insufficiente in considerazione delle richieste! È impensabile fare il biglietto senza avere la certezza di poter salire a bordo con la bicicletta al seguito, lasciando a terra intere famiglie! Soprattutto con l'imbrunire quando si rischia fortemente di non trovare più alcun mezzo per il ritorno! L'Abruzzo è una regione bellissima! Ma il turismo purtroppo non sappiamo farlo!».
Alcuni aspetti da chiarire li ha già intuiti nel suo scritto il cittadino che ha segnalato questa situazione. Il primo punto da chiarire è che nel momento in cui si acquista il biglietto non è possibile inserire anche la bicicletta. Dunque il biglietto garantisce il solo passeggero e non anche il trasporto della bicicletta. Non a caso sul sito di Trenitalia basta aprire i dettagli prima di acquistare il biglietto e viene chiarito che "Il servizio di trasporto biciclette è soggetto a limitazione". Dunque ci si deve affidare alla sorte e sperare che una volta che si sta sul binario il treno prescelto abbia ancora posti liberi nelle rastrelliere per le bici. In alcuni casi Trenitalia segnala chiaramente la presenza della carrozza dedicata con 64 posti a disposizione. Mentre negli altri casi, compresi i treni della Tua ci si deve letteralmente affidare alla fortuna. Come chiariscono da Tua Abruzzo l'accesso ai loro treni con bici al seguito è disciplinato dalla Regione Abruzzo che prevede 3 posti per le due ruote su ogni treno che Tua ha portato a 6. E per ora la prenotazione comprensiva di bicicletta tecnicamente non è possibile per delle complicanze tecniche che necessitano di approfondimenti.
Invece per quanto riguarda Trenitalia, sugli 8 treni della flotta Minuetto in circolazione in Abruzzo l’offerta di posti bici è stata più che raddoppiata, passando da due a sei posti per ciascun convoglio. I treni Minuetto, contrassegnati dal tradizionale pittogramma, come tutti i convogli che consentono il trasporto della bicicletta a bordo, assicurano 43 collegamenti giornalieri fra Pescara, Vasto, Teramo e Sulmona, con un’offerta totale di 258 posti bici. Ciclisti e appassionati dei viaggi in sella che scelgono di spostarsi con il treno per visitare i caratteristici borghi abruzzesi, dalla costa all’entroterra, possono usufruire del servizio anche a bordo dei nuovi treni Pop, convogli di ultima generazione e confortevoli, che a partire da maggio effettuano 10 collegamenti giornalieri per un totale di 120 posti bici disponibili. L’accesso delle bici a bordo dei treni regionali dell’Abruzzo è gratuito, anche se limitatamente ai posti disponibili. Chi viaggia con amici o gruppi organizzati superiori a 10 persone può inoltrare una richiesta a direzione.abruzzo@trenitalia.it entro 7 giorni dalla partenza.
Della vicenda si occupa costantemente anche l'associazione Fiab che ricorda come l'accesso al treno o meno sia regolato dalla carta di servizi e da norme interne alle singole aziende (Tua e Trenitalia), e quindi applicate dal personale di bordo e che la legge regionale sulla mobilità ciclistica, attesa da anni, interverrebbe anche in questa materia.