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Wwf e Legambiente dicono no ai fanghi nell'area del Cerrano

Levata di scudi da parte delle due associazioni ambientaliste: "Servono soluzioni alternative". Rischi per la fauna e il turismo dopo l'ipotesi di sversamento di 350mila metri cubi di fanghi di dragaggio provenienti dal porto di Ortona

Wwf e Legambiente dicono no all'ipotesi di sversamento di 350mila metri cubi di fanghi di dragaggio, provenienti dal porto di Ortona, a pochi km dall'Area Marina Protetta Torre del Cerrano, tra i Comuni di Silvi e Pineto.

"Mancano studi specifici sulle correnti marine e sull'eventuale spostamento della sabbia - sottolinea il presidente regionale Wwf Luciano Di Tizio - Stiamo parlando dell'unica area marina protetta abruzzese, una delle poche dell'Adriatico, frequentata da delfini e tartarughe marine".

Per le due associazioni questa sarebbe una "scelta errata" e occorrerebbe trovare soluzioni alternative, visto che non è stata neanche effettuata la Valutazione di incidenza ambientale (Vinca), obbligatoria per legge.

"Si andrebbero a creare problemi in una zona a forte vocazione turistica", aggiunge il rappresentante del Comitato Cittadini di Silvi, Vito Partipilo. Gli fa eco il rappresentante di Alberghiamo, Bruno Bischi:

"Sembra strano - dice - parlare di bandiere blu e poi utilizzare il mare per scaricare sabbie di dragaggio".

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