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Potature e abbattimenti degli alberi, parla l’ordine dei dottori agronomi e forestali

Il presidente Matteo Colarossi fa chiarezza sulle operazioni di potatura in corso in diversi Comuni a seguito delle proteste di associazioni uscite sulle testate giornalistiche. Ecco le sue parole

L’ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali, tramite il presidente Matteo Colarossi, fa chiarezza sulle operazioni di potatura in corso in diversi Comuni a seguito delle proteste di associazioni uscite sulle testate giornalistiche: "La potatura - spiega - è un’operazione tecnica che può e deve essere effettuata quando le piante ornamentali e forestali si trovano in aree urbane. In genere gli alberi non ne hanno bisogno se questi si trovano fuori città mentre, al loro interno, la manutenzione deve essere costante poiché spesso le piante sono diventate troppo grandi, sono state piantate erroneamente in spazi non idonei e presentano fitopatologie che creano pericolo di caduta dei rami".

"È chiaro", puntualizza Colarossi, "che le potature devono essere diverse in base alla specie, in base al singolo albero che può avere carie da eliminare insomma questa è una disciplina e non un semplice tagliare. Le latifoglie (querce, aceri, tigli, platani...) tollerano bene la potatura mentre le conifere (pini, abeti, cedri), a cui non va mai tagliata la cima, vanno solo spalcati dal basso, altrimenti seccano. Le capitozzature, ovvero tagli di rami al di sopra di sezioni di diametro di 15 cm, sono vietate dai regolamenti del verde comunali e dalla legge forestale regionale".

Spesso ogni potatura "viene confusa erroneamente con capitozzatura. A volte essa è necessaria in caso di carie che possono far cadere i rami su persone, auto e quant’altro". Gli abbattimenti, come le potature, sono "purtroppo necessari quando la stabilità dell’albero è compromessa e certificata della Valutazione di Stabilità Arborea (Vta) fatta da un dottore agronomo e da un dottore forestale. Nelle pinete, analogamente, se i soprassuoli sono compromessi in stabilità e sono arrivati a fine turno tecnico (non è un turno commerciale) si possono operare tagli raso limitati in superficie come stabilito dalla Legge Regionale 3/2014. Questi tagli vengono fatti anche per aumentare la biodiversità che è limitata negli impianti artificiali".

Anche qui, precisa Colarossi, "vale il discorso della sicurezza in ambito urbano e per tale ragione non si può lasciare la vegetazione a crescita indefinita come se ci si trovasse nella foresta amazzonica. È chiaro che un abbattimento o la potatura è un’operazione dolorosa e non accettabile per chi non conosce il mondo vegetale. Per fortuna le piante hanno la capacità di ricostituire le branche e per gli abbattimenti esistono i reimpianti. È anche normale che quando una cosa non si conosce si ha paura di perdere qualcosa e si grida allo scandalo". Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a dottori agronomi e forestali.

"Per i Comuni il consiglio è quello di affidarsi ai dottori agronomi e dottori forestali, competenti professionalmente, per elaborare i regolamenti comunali di gestione del Verde Urbano, il censimento arboreo cittadino, il Piano del Verde, il monitoraggio della stabilità degli alberi e le prescrizioni per le potature attraverso la direzione tecnica e ovviamente a ditte del verde qualificate con certificato di manutentore del verde. Gli agronomi e dottori forestali", conclude Colarossi, concedono la loro disponibilità per ogni chiarimento". 

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