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Sabato, 20 Aprile 2024
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La triste vicenda di Juan Carrito ripercorsa a "Geo" su Raitre

Durante la puntata odierna è stata intervistata Roberta Latini, biologa e responsabile dell'ufficio studi e ricerche faunistiche del Pnalm

La triste vicenda di Juan Carrito, l'orso bruno marsicano travolto da un'auto poco più di una settimana fa, è stata ripercorsa a "Geo" durante la puntata andata in onda oggi pomeriggio su Raitre. Emanuele Biggi, uno dei due conduttori del programma, ha intervistato la dottoressa Roberta Latini, biologa e responsabile dell'ufficio studi e ricerche faunistiche del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, per capire cosa è stato fatto ed eventualmente cos'altro si sarebbe potuto fare per preservare la vita di questo prezioso plantigrado.

Latini ha spiegato che "M20", il vero nome di Juan Carrito, è stato investito lungo una strada che si trova al di fuori del Parco. E questo è un punto fondamentale, in quanto stiamo parlando di un territorio non direttamente di competenza dell'Ente. "Il mio primo incontro con Juan Carrito - ha ricordato la dottoressa - risale al maggio 2020, a Villalago. Lui era uno dei quattro cuccioli che stavano con Amarena, la madre confidente. Va ricordato che le orse, per allontanarsi dai maschi dominanti, frequentano di più i centri abitati. Ho rivisto Carrito un anno dopo, notando subito una cosa: mentre i suoi fratelli sono andati per la loro strada una volta che il nucleo famigliare si è separato, lui ha manifestato un comportamento molto anomalo perché viveva nei pressi delle strutture abitate e delle aziende. Quando le persone si avvicinavano, Carrito si immobilizzava e non si allontanava".

Tutto ciò ha costituito un problema, perché Juan Carrito - definito come "un orso simbolo di conversazione" - tendeva a tornare in una zona che, non essendo compresa nel Parco, poteva rappresentare per lui un pericolo. Anche perché, ha precisato Latini, "in ambito internazionale non esistono protocolli specifici sugli orsi confidenti. Gli orsi bruni marsicani sono 50-60 individui in tutto il mondo: esistono protocolli di rieducazione per orsi confidenti, ma la situazione nel nostro caso è stata molto complessa perché Carrito non ha frequentato esclusivamente il parco, dove noi abbiamo delle competenze, bensì ha iniziato a frequentare un'area molto estesa", che era anche esterna allo stesso Pnalm. "Si è fatto di tutto per mantenere i confini", ha garantito Latini, ma evidentemente non è bastato.

Ad esempio l'orso tendeva a bazzicare molto le zone di Roccaraso e Castel di Sangro "che però si trovano fuori dalle aree protette", ha puntualizzato ancora la dottoressa Latini. "Noi, anche se la cosa non era di nostra competenza, ci siamo presi carico di Juan Carrito con grandi difficoltà e responsabilità. Pertanto è stato tutto molto complicato". Latini ha confermato che "era stato fatto un sottopasso ed erano state realizzate delle barriere, ma la statale 17 (dove il plantigrado è stato investito, ndr) è una barriera ecologica difficile da mettere in sicurezza perché taglia una montagna. Lì ci sono degli ambienti omogenei". Non a caso, ha fatto notare la biologa, "su quella strada sono morti anche due orsi che non erano assolutamente confidenti".

Ecco perché Roberta Latini ha concluso con un ammonimento: "Juan Carrito è un po' la dimostrazione di tutti quelli che sono stati i comportamenti scorretti. Quest'orso è nato, ha vissuto ed è morto sotto i riflettori. Spesso sono state messe delle esche alimentari per attirarlo, spingendolo anche a rovistare tra i cassonetti dell'immondizia". Insomma, ogni volta si sapeva dove fosse, e i suoi spostamenti venivano costantemente monitorati. Questo, a parere di Roberta Latini, non è stato un elemento positivo. Il resto, compreso il triste epilogo, lo conosciamo purtroppo tutti.

A margine della puntata odierna si è parlato della nostra regione anche dal punto di vista culinario, con la maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera che ha illustrato la ricetta delle scrippelle 'mbusse. Per rivedere la trasmissione è sufficiente cliccare QUI e guardare da 1:32:00.

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