Italia Nostra Pescara celebra a Piano d’Orta la “Giornata dei Beni Comuni”
La storia industriale del sito ex Montecatini di Piano d’Orta, che ha chiuso i battenti fin dal 1964, è tale da aver determinato anche l’attuale assetto urbanistico del paese: infatti ab origine, nel 1900, lo stabilimento era collocato alla confluenza del fiume Orta con il Pescara, in un posto paludoso, piuttosto malsano, privo di insediamenti antropici ad eccezione di qualche casolare distante e isolato. I fabbricati ancora esistenti all’interno del sito, molti dei quali non compromessi dal punto di vista statico, presentano diversi elementi di notevole pregio: dalle imponenti strutture in cemento armato (tra le prime applicazioni costruttive) che configurano complesse e suggestive spazialità; alle strutture voltate di ampia luce; agli eleganti paramenti in laterizio con inserti strutturali in pietra locale. La relazione tra gli edifici, inoltre, configura interessanti spazi esterni, caratterizzando il complesso come un unicum, passibile di un significativo recupero anche per funzioni legate alle esigenze contemporanee.
Né va sottovalutato il valore identitario e memoriale che il complesso riveste per la comunità locale (primo stabilimento al mondo dove nel 1904 si riuscì a sintetizzare la calciocianamide; 36 bombardamenti subiti durante il secondo conflitto mondiale a causa della straordinaria importanza strategica del sito) che a causa dei paventati abbattimenti vedrebbe cancellato il principale elemento costitutivo dell'insediamento. Si consideri che la Montecatini di Milazzo, insediamento gemello (sia pure di dimensioni più modeste) di quello pianodortese, ha cessato la produzione nel 1959 e gli edifici, classificati oggi come archeologia industriale, sono sottoposti a vincolo congiunto architettonico-archeologico ed etno-antropologico dalla Regione Sicilia con DARS n. 5114 del 21.01.1998.
Sembra invece che tali considerazioni siano del tutto assenti negli studi e nelle prime determinazioni sul sito di Piano d’Orta, tanto che si ipotizza la demolizione dei fabbricati per pura presunta comodità di cantiere, ai soli fini di effettuare una caratterizzazione al di sotto del pavimento, pur non essendo state rilevate criticità di lisciviazioni in falda né tanto meno di presenza di inquinanti volatili. Tutto ciò con non condivisibile approssimazione e in una confusa ricerca di ruoli e responsabilità, mai finalizzati alla conservazione del patrimonio edilizio storico; si considera infatti l’area come indifferenziata e si mette nel conto la cancellazione delle testimonianze di archeologia industriale, determinando un vuoto indistinto proprio al centro dell’abitato.
La Sezione Italia Nostra di Pescara è convinta che vada radicalmente ribaltata l’impostazione fino ad ora assunta, nel senso che il complesso edilizio industriale non è una complicazione da rimuovere per facilitare le operazioni di un risanamento dai contorni ancora incerti e non finalizzato alla riqualificazione territoriale; è invece una risorsa su cui puntare per il risarcimento e il rilancio di un territorio colpito dalla crisi e che può trovare in quest’area ed in questi edifici un significativo fattore di un nuovo sviluppo, in una concezione della vasta conurbazione valliva che veda nelle sue eccellenze i punti forti di un disegno policentrico e partecipato. La presenza degli edifici, in definitiva, valorizza la bonifica e la rende stimolante e produttiva.
Questi sono lo spirito e l’intendimento con cui la Sezione Italia Nostra di Pescara, d’intesa con il Comitato “Bussiciriguarda” ha deciso di tenere proprio a Piano d’Orta in territorio comunale di Bolognano, domenica 13 maggio, dalle 10 alle 13, nel parcheggio del supermercato Todis - interamente ricompreso nell’area in questione - la “Giornata dei Beni Comuni”. Sono stati invitati a partecipare: la Regione Abruzzo, la Provincia di Pescara, i sindaci del circondario, l’A.R.T.A., le Organizzazioni Sindacali e numerose Associazioni. La manifestazione avrà inizio con gli interventi del Presidente regionale di Italia Nostra, Domenico Valente, seguito da quello dei rappresentanti delle Istituzioni e degli esperti, tra cui Giovanni Damiani, Marcello Benegiamo e Dino Di Cecco. Le conclusioni saranno tratte dal vice-presidente della sezione I.N. di Pescara, Massimo Palladini.
Verrà letta anche una lettera del sottosegretario regionale con delega all’Ambiente, assente giustificato, con cui assume pubblicamente l’impegno della Giunta Regionale di sostenere la salvaguardia dei manufatti dell’ex stabilimento Montecatini di Piano d’Orta nella prossima Conferenza di Servizio presso il Ministero dell’Ambiente. Si allestirà anche una mostra storico-fotografica e si esporranno alcuni dipinti sul tema, realizzati da artisti locali. La mattinata si concluderà con l’esibizione del cabarettista Domenico Turchi e con le note musicali di un gruppo folk, cui seguirà un piccolo ricevimento a base di pane, formaggi e fave, con aggiunta di olio DOP e vini offerti dalla pluripremiata Cantina Zaccagnini.