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Striscione sul ponte d'Annunzio a Pescara: "Per il clima, fuori dal fossile. Stop veleni"

Anche nella nostra città è stata organizzata la campagna dei comitati italiani in concomitanza con l'assemblea nazionale dei soci di Enel ed Eni

"Per il clima, fuori dal fossile. Stop veleni". Questo quanto scritto su uno striscione esposto sulla ringhiera del ponte d'Annunzio a Pescara oggi, mercoledì 13 maggio.
Anche nella nostra città è stata organizzata la campagna dei comitati italiani in concomitanza con l'assemblea nazionale dei soci di Enel ed Eni.

L'obiettivo dell'iniziativa è quello di contestare le assemblee soci di Enel e Eni, i due dei colossi a partecipazione pubblica «che con le loro scelte industriali, basate sul fossile e su produzioni green discutibili, sono tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale, oltre che della devastazione e del saccheggio di intere comunità e territori in Italia e nel Mondo», si legge in una nota firmata dalla segreteria operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua.

La decisione è stata presa il 9 maggio nel corso dell’assemblea nazionale che di fatto lancia la Campagna nazionale dei comitati italiani impegnati in favore della transizione energetica e contro tutte quelle opere funzionali alla estrazione, al trasporto, alla trasformazione dei combustibili fossili. Tutte opere che, secondo gli ambientalisti, sono ancora oggi considerate strategiche e di pubblica utilità, quando invece dovrebbero essere stralciate immediatamente visto che costituiscono la principale minaccia per il clima e per l’ambiente. 

Per la nostra regione la rappresentanza è quella dei No Snam di Abruzzo e Molise. Per i comitati la crisi provocata dal Coronavirus ha messo in evidenza una volta di più tutte le contraddizioni del sistema capitalista estrattivista. Gli impatti ambientali e sanitari causati dal global warming e dall’inquinamento sono già oggi disastrosi, tardare ancora significa correre verso una catastrofe i cui effetti sarebbero immensamente più devastanti di quelli provocati dalla pandemia. L’uscita dal fossile e non solo dal carbone non è più derogabile! Dura la critica al Governo e alla politica in generale, perché al di là della propaganda e di blandi palliativi, continuano a sostenere in modo colpevole il modello energetico attuale, ad esempio con ingenti sussidi alle filiere del fossile (20 miliardi all’anno), o con il Piano Energia e Clima che punta alla metanizzazione del Paese relegando in un angolo le rinnovabili e l’efficientamento energetico.

Fuori dal Virus e fuori dal fossile è lo slogan con cui la campagna si mette in cammino per rafforzare un percorso di convergenza e di lotta coordinata tra molte realtà italiane che vogliono contrastare quelle opere energetiche alteranti il clima, ma che allo stesso tempo intendono impegnarsi in modo concreto  per costruire nei territori pratiche alternative efficaci come ad esempio le comunità energetiche a zero emissioni, la riconversione degli edifici e delle produzioni. 

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