Mattia Cason e Olga Kozmanidze chiudono 'Scenari Europei 2022'
Con la serata del 1° ottobre giunge a termine il festival Scenari Europei, alla sua 7a edizione. Si parte alle 20.45 con il bellunese Mattia Cason, danzatore, attore e performer che lavora stabilmente a Lubiana, con un'attenzione particolare all'utilizzo delle lingue, uno degli artisti rivelazione che si sta affermando nel panorama internazionale: sarà al Florian Espace con "Heiratn?meye Eskanderi o Poema della meraviglia d’Alessandro", spettacolo vincitore del Premio Scenario 2021.
Autori e interpreti: in scena Mattia Cason, Alessandro Conte e diversi altri interpreti in video. Riprese Francesco Sossai, Alberto De Nart, Andrej Lamut, Federico Boni, Mattia Cason. È un testo scritto nella seconda metà del XV secolo dal mistico sufi di origine afgana Nureddin Abd arRa?m?n alJ?mi, sulla figura storica di Alessandro Magno, che fin dalla primissima infanzia dimostra un’irrefrenabile curiosità e brama verso tutto ciò che è altro, diverso, straniero, così come la contraddizione che caratterizza l’irrequietezza storica dell’Europa a cavallo tra l’ansia di conquista, che distrugge, e l’ansia di conoscenza, che conserva.
La serata continua con la video performance “Closeness” di Olga Kozmanidze, artista interdisciplinare di origine russa, che vive e lavora tra Berlino e Pescara. L'opera invita a considerare i corpi come contenitori di ricordi. Un lungo ago, sporgente dal petto dell'artista, indicizza i traumi. Di solito repressi, vengono portati in superficie proprio da questo gesto, così da poter essere riconosciuti. Tale esposizione costringe a considerare i propri traumi nel contesto del funzionamento sociale e rivela cos'altro costituisce e definisce il corpo, al di là della sua fisicità. Menzione Speciale Premio Scenario Infanzia 2022 della Compagnia Seppur di Frascati, con la regia e drammaturgia di Salvatore Crucitti, i disegni dal vivo e drammaturgia di Emanuele Cantoro, costumi Valeria Forconi.
Uno spettacolo tra fumetto e teatro, nel racconto di una madre e un figlio che vivono il terremoto di Amatrice, diventando motore per la riscoperta del loro rapporto. Il terremoto porta con sé una distruzione e una rimozione concreta dei ricordi che investe il loro legame. Il figlio riscopre la propria infanzia attraverso oggetti dei quali non ha ricordi. La madre, attraverso gli oggetti d’infanzia, ripercorre il lavoro frammentato della memoria. Lo spettacolo, con l’ausilio del disegno dal vivo, procede per quadri vibranti che si accordano a una tecnica interpretativa raffinata e incisiva, per restituirci la dimensione simbolica della malattia. Anche questa serata vedrà gli incontri aperti con l? artist? a cura di Massimo Vellaccio e Sibilla Panerai, Paolo Ferri, Isabella Micati e Chiara Sanvitale.