‘Li piscarise di Piscare’, la Compagnia Gli Amici della Saletta interpreta Tullio Bosco
Venerdì 19 maggio una serata di eccellente teatro con gli Amici della Saletta in “Li Piscarise di Piscare” di e con Franca Arborea. Mai si finirà di conoscere Pescara se non si conoscono i succulenti antefatti. Nessun pescarese è più pescarese di chi ama raccontare tra il vero e il faceto, il suo volume “Accadeva a Pescara”. Franca Arborea fruga nei cassetti di Tullio Bosco che narra la sua amata Pescara, come fosse un acquerello dal sapore delle cose di na vote!
Tullio Bosco, deceduto a 89 anni nell’aprile 2001, è stato brillante poeta e scrittore sottile e umoristico. Era nato in corso Manthonè, tra la casa di D’Annunzio e quella di Flaiano ed ebbe anche lui, la virtù, di essere a suo modo un artista. Nulla è frutto di mera fantasia letteraria, l’autore narra Pescara nel complesso di abitudini ed usanze, una ricerca riportata con una prosa snella, suggestiva e briosa, priva degli orpelli pomposi.
Egli descrive cronologicamente avvenimenti, aneddoti, personaggi, fatti, ambientati nel primo sessantennio del secolo scorso, ricordando le conversazioni con i nonni materni e paterni Emidio Bosco e Domenico D’Anchino. Il nonno Emidio Bosco, abitava nella villa di sua proprietà ubicata poco prima della Villa de Landerset sulla prima salita che porta ai colli di Castellammare Adriatico. L’altro nonno Domenico d’Anchino, commerciante in ferro da lavoro, abitava nel suo palazzetto sito in via Del Commercio, oggi scomparsa per far spazio alla rampa del ponte D’Annunzio.
Essi conobbero la creazione del Regno d’Italia, lo sviluppo della città vecchia dopo l’abbattimento delle mura borboniche, vera e propria piaga per i nostri patrioti. Franca Arborea amica e interprete di Tullio Bosco, ebbe la fortuna di conoscerlo, di apprezzarne il valore d’artista e di uomo stimato. Lo scopo dell'autore è stato quello di radicare la memoria storica della sua diletta Pescara e, come un’istantanea fotografica , ne ha magnificato il modus vivendi del suo passato.
All’origine la nostra città è andata formandosi in una posizione felice, strategica e, come le civiltà antiche, la nostra Pescara si è sviluppata tra le rive del fiume omonimo, un corso d’acqua il cui nome veniva accostato ad un articolo femminile: la Pescara. La via d'acqua verso est e un mare esemplare secondo l'affettuosa definizione di Flaiano, ha fatto nascere l'idea di un percorso emotivo nella ricerca delle cose di na vote .