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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Mostre

Alla Fondazione Elpis di Milano la personale dell'artista pescarese Lucia Cantò

L'esposizione, curata da Giovanni Paolin e Sara Maggioni, si intitola "Stelle che sorreggono altre stelle" e sarà visitabile dal 5 ottobre al 4 febbraio prossimi. Ecco tutti i dettagli

Fondazione Elpis presenta, dal 5 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024, la mostra "Stelle che sorreggono altre stelle" della 28enne pescarese Lucia Cantò, a cura di Giovanni Paolin e Sara Maggioni. L’esposizione prende le mosse dalla stretta relazione tra l’artista e i curatori nata in occasione della terza edizione di Una Boccata d’Arte (2022) – progetto d’arte contemporanea diffuso in tutta Italia, promosso da Fondazione Elpis, con la collaborazione di Galleria Continua e la partecipazione di Threes – che ha visto Lucia Cantò protagonista dell’intervento Restrizione emotiva nel borgo di Malamocco, in provincia di Venezia.

"Stelle che sorreggono altre stelle", come spiega l'Adnkronos, presenta diverse evoluzioni delle linee di ricerca di Lucia Cantò concentrandosi in particolare su due aspetti che caratterizzano la sua produzione più recente: il vaso come presenza significante in uno spazio e le possibili modalità di collaborazione con una comunità temporanea. Due prospettive che la mostra mette in relazione presentando una serie di opere inedite e amplificando le fasi di partecipazione al lavoro dell’artista.

Precede la mostra un percorso laboratoriale, avviato tramite open call, nel quale un gruppo di partecipanti è chiamato a realizzare un autoritratto sotto forma di vaso in terracotta. Un’esperienza che trova spazio anche nel primo periodo di apertura dell’esposizione, con la creazione al piano superiore della Fondazione di un ambiente di lavoro in cui si intrecciano occasioni di riflessione poetica, laboratori pratici e momenti di condivisione processuale. Il piano terra della Fondazione sarà invece dedicato a tre nuove produzioni della Cantò che introducono alla sua visione, fornendo anche delle chiavi per la lettura del laboratorio.

Abbracciando forme a lei care, tutte le opere ragionano secondo contrasti taglienti e corporeità simboliche. Come indica il titolo della mostra, che fa riferimento alla delicatezza di invisibili rapporti ciclici e alla forza generata da piccole costellazioni di punti luminosi, "Stelle che sorreggono altre stelle" si muove secondo un ritmo scandito da diversi cicli vitali, legati alla creazione e alla vita delle opere stesse: a un primo momento in cui si presentano i lavori dell’artista e alcuni esiti del laboratorio, ne segue un secondo in cui una parte dell’impianto espositivo si modifica trasformando lo spazio di lavoro in un luogo di fruizione degli autoritratti ultimati.

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