"Il fascino dell'immagine. Tradizione e modernità" al Museo Colonna
56 capolavori di tre grandi maestri del '900 in dono alla città di Pescara. Continua a seminare bellezza, Alfredo Paglione, il mecenate e collezionista d'arte che per il capoluogo adriatico ha selezionato dipinti dei maestri Arturo Carmassi, Gastón Orellana e Claudio Bonichi, riunendoli nella mostra "Il fascino dell'immagine. Tradizione e modernità" in esposizione permanente al Museo Colonna di Pescara da venerdì 23 maggio, quando alle ore 11 è in programma il vernissage con la partecipazione di Alfredo Paglione e il critico d'arte Sandro Parmiggiani, curatori della mostra, Luigi Albore Mascia, Sindaco di Pescara, e Augusto Di Luzio, presidente della Commissione consiliare Cultura.
La mostra comprende per ciascun artista, gruppi di opere abbastanza omogenei, realizzati in tempi circoscritti: i quindici dipinti, ai quali si aggiungono 7 disegni, di Arturo Carmassi recano date comprese tra il 1968 e il 1972; i ventuno dipinti di Orellana sono datati tra il 1973 e il 1974; le 13 opere di Claudio Bonichi portano date tra il 1980 e il 1997, anche se la loro quasi totalità (dodici su tredici) è stata realizzata in un arco di tempo relativamente più breve, tra il 1988 e il 1997, e comunque l’ispirazione dell’artista è unitaria.
Diversi i temi trattati - in Carmassi, le metamorfosi del Minotauro, i cavalieri e le fanciulle che celano le sembianze del proprio volto dietro turbanti e tessuti; in Orellana, gli allucinati, grotteschi personaggi che popolano il teatro ove vanno in scena le sue allucinate rappresentazioni; in Bonichi, i fiori e i frutti quasi sospesi nel vuoto del nulla, e le divine fanciulle che languidamente paiono perse nel loro mondo di sogni - ma che potrebbero essere ricondotti a unità se letti come una personale riflessione dei tre maestri sugli eterni temi del rito, della morte e dell’eros.