“I Fiori del Male. Donne in manicomio nel regime fascista”, mostra sulle patologie mentali
Una mostra che ha girato tutta l'Italia riscuotendo successi e consensi, con Tiziana Di Tonno e Valentina Papagna che leggeranno lettere scritte da donne di Pescara dal manicomio che le deteneva. Figlie, madri, mogli, spose, amanti: donne vissute durante il Ventennio. Ai volti delle ricoverate sono affiancati diari, lettere, relazioni mediche che raccontano la femminilità a partire dalla descrizione di corpi inceppati e restituiscono l’insieme di pregiudizi che hanno alimentato storicamente la devianza femminile. Lettere che arricchivano le cartelle, ma mai recapitate alle famiglie, venivano abbandonate a loro stesse e si perdevano.
L’idea di realizzare “I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista” è nata dalla volontà di restituire voce e umanità alle tante recluse che furono estromesse e marginalizzate dalla società dell’epoca. Durante il regime fascista si ampliarono i contorni che circoscrivevano i concetti di emarginazione e di devianza e i manicomi finirono con l’accentuare la loro dimensione di controllo e di repressione; tra le maglie delle istituzioni totali rimasero imbrigliate anche quelle donne che non seppero esprimere personalità adeguate agli stereotipi culturali del regime o non assolsero completamente ai nuovi doveri imposti dalla “Rivoluzione Fascista”.