All’Aurum la mostra “Espressioni d’Abruzzo. Sguardi nella pandemia”
Si chiama "Espressioni d'Abruzzo. Sguardi nella pandemia" la mostra fotografica che è stata allestita nella sala Flaiano dell'Aurum e sarà visitabile dal 7 al 10 agosto, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19,30 a ingresso libero. L'esposizione prende il nome dal libro i cui testi sono firmati dalla giornalista Evelina Frisa e dalla scrittrice Cristina Mosca, che hanno incontrato e intervistato 20 personalità del mondo culturale, dello spettacolo, dell’arte e dello sport legate all’Abruzzo, per origine o per scelta di vita, e hanno raccolto le loro illuminanti testimonianze.
Si tratta di Erica Abelardo; Gino Bucci; Angela Capobianchi; Vincenzo D’Aquino; Fabrizia D’Ottavio; Elisa Di Eusanio; Giovanni Di Iacovo; Donatella Di Pietrantonio; Dacia Maraini; Dante Marianacci; Peppe Millanta; Millo; Simona Molinari; Daniela Musini; ‘Nduccio; Edoardo Oliva; Massimo Pamio; Remo Rapino; Stefano Schirato e Francesco Vantaggio.
A impreziosire l’opera, edita da Hatria Edizioni, gli scatti fotografici di Massimo Avenali e Emilio Maggi. Parole e immagini che, unite, restituiscono sguardi sulla pandemia con i quali empatizzare, ritrovarsi o semplicemente per riflettere e trarre una sorta di bilancio di quello che è stato, provando a coglierne le conseguenze nel lungo periodo. La prefazione del libro è stata curata dal giornalista Rai Antimo Amore. La prima presentazione dell’opera è in programma il 7 agosto alle ore 21 nella sala D’Annunzio dell’Aurum.
Un evento inaspettato e inimmaginabile sul finire del 2019, e in particolare in Italia nei primi mesi del 2020, ha cambiato le vite di tutti, sia sul piano individuale che collettivo, e conseguentemente anche la visione del mondo, lo sguardo sulle cose. La pandemia da Covid-19 è stata una esperienza per certi versi traumatica che probabilmente va ancora elaborata e compresa a fondo. Con l’intento di approfondire il suo impatto sulle nostre vite nasce “Espressioni d’Abruzzo. Sguardi nella pandemia”
“Da tutte le testimonianze raccolte nel libro – si legge nella prefazione di Antimo Amore – ci vengono offerti spunti di riflessione su come rielaborare l’esperienza vissuta e ripartire. Dopo la tempesta non ci si può illudere di tornare al passato dimenticando, rimuovendo ciò che è accaduto. È necessario uno sforzo, individuale e collettivo, per ripensare il presente e per progettare il futuro”.