"Disegnare la città" all'Aurum dal 18 al 26 marzo
"Disegnare la città: l’Aurum di Michelucci" è la mostra a cura di Caterina Palestini che si terrà all'Aurum dal 18 al 26 marzo. La presentazione, mercoledì 18 marzo alle ore 17.30, costituirà un momento d’incontro per affermare l’importanza della sinergia culturale instaurata tra il Dipartimento di Architettura e il Comune di Pescara, rinforzata con un apposito protocollo d’intesa che coinvolge le forze culturali e ammnistrative della città.
A questo proposito interverranno Paolo Fusero, Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università G. d’Annunzio, Marco Alessandrini, Sindaco di Pescara, e Paola Marchegiani, Assessore al Patrimonio Culturale della città. Seguirà la comunicazione di Licio Di Biase, Responsabile del Patrimonio Culturale del Comune di Pescara, che illustrerà le vicende storiche dell’edificio, e di Caterina Palestini, curatrice dell’evento, che descriverà i propositi culturali della mostra che si pone come un avvio, un punto di partenza per la lettura grafico-analitica della città.
L'esposizione ripropone tavole ed elaborazioni grafiche redatte nel corso di un laboratorio tematico sperimentale riguardante una delle architetture più prestigiose della nostra città: l’Aurum progettato da Giovanni Michelucci nel 1938. L’intervento di Michelucci è un ampliamento che ingloba lo storico Kursaal estendendosi con una struttura retrostante a ferro di cavallo predisposta per accogliere i nuovi spazi destinati agli uffici e alla produzione di prodotti artigianali, distilleria e liquorificio, della famiglia Pomilio.
L’interessante progetto ha costituito uno spunto per analizzare dal punto di vista grafico la struttura architettonica. Modelli di studio bidimensionali e tridimensionali hanno permesso di capire le sue parti scomposte e rimontate come in un puzzle, attraverso elaborati e tavole che adottano sia linguaggi grafici tradizionali, sia esplorazioni digitali.
Dalle tavole più tecniche e canoniche si passa alle elaborazioni più fantasiose ispirate alla pop art, al fumetto, alle visioni che trasformano elementi architettonici dell’edificio replicandoli in modo da comporre altre architetture immaginate. Visioni stereoscopiche e olografiche completano il fantasioso percorso di immagini presentati nella mostra.