“Cities of Glass” di Carmine Ciccarini all'Aurum dal 2 al 17 febbraio
Biografia
Carmine Ciccarini è nato a Chieti nel 1956. Figlio di un restauratore, inizia ad interessarsi precocemente all’arte sotto la guida di uno zio artista, seppur da autodidatta, frequentando studi prestigiosi; successivamente ha l’opportunità di frequentare Annigoni, De Chirico, Basquiat, Fernanda Pivano e alcuni scrittori e poeti del calibro di Elemir Zolla e Ceronetti che contribuiscono alla formazione della sua visione artistica, tra letteratura, poesia e pittura.
Laureato in medicina, specializzazione in oculistica, oggi vive e lavora a Perugia, Roma e Chiusi. Giramondo per passione, visita musei e mostre, studia tutti i generi pittorici dall’arte rinascimentale fino alle nuove tecniche di computer grafica. Nel 2007 alla XIX edizione del Premio delle Arti-Premio della Cultura, istituito da I.Montanelli, ottiene il Premio dell’ Internazionalità.
Nel 2013 il suo particolare stile e lo studio di alcune sue opere è stato inserito all’interno del testo di studio per l’esame d'Arte Contemporanea del Dipartimento di Storia dell’Arte e dello Spettacolo, Università “La Sapienza” - Roma. Nel 2014, in occasione della personale “La città delle Anime” presso la Commenda di Prè – Genova, curato da L. Caprile e P. Baldizzone è uscito, edito da Skira, e curato dallo stesso Caprile, l’omonimo volume fotografico “Carmine Ciccarini – La Città delle Anime” distribuito da Feltrinelli, con notevole successo di vendite per un testo d’arte.
Nello stesso anno ha fatto da scenografo per il 60° anniversario dell’oscar a Giulietta Masina per il film “La Strada” al Teatro dei Dioscuri a Roma esponendo una decina di grandi opere con la strada come elemento fondamentale. Ciccarini è oggi considerato un artista internazionale e le sue opere si trovano in collezioni private di esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo italiani e stranieri.
A luglio 2016 riceve a “Spoleto Art Festival” il premio alla carriera. La sua pittura è assolutamente personale tra modernità e richiamo allo stile classico che non rinnega, essa descrive megalopoli e città, carpendone il cuore e il movimento, e rappresenta l’uomo, che della metropoli è parte, con il suo fardello di solitudine e alienazione. L’opera dell’artista narra la vita umana, come un ciclo perenne e in fulmineo movimento. Rapisce l’uso dei colori, che diventa il perno avvincente e narrativo, fondamentale per comprenderne il tutto.
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