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Giornata Mondiale Gioventù Rio: 31 ragazzi da Pescara

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

 È iniziato il percorso dei giovani pescaresi verso Rio. Il gruppo della pastorale giovanile diocesana, composto da 31 persone, è in viaggio verso Sào Cristòvao  e raggiungerà un gruppo più grande di circa mille italiani per condividere momenti di svago e di catechesi e per prepararsi al meglio per la veglia di sabato notte con Papa Francesco.

            «È possibile scegliere – spiega don Domenico Di Pietropaolo, responsabile della pastorale giovanile e guida del gruppo – tra diverse catechesi in tutta Rio. Noi ci dirigeremo specialmente all’università Estadual per ascoltare i nostri pastori e non mancheremo alla festa organizzata per gli italiani di mercoledì 24 luglio presso il Maracanà, all’accoglienza del Papa di giovedì 25 luglio e alla via crucis di venerdì sulla spiaggia di Copacabana, seguendo la Croce simbolo delle Gmg passate».

            Uno zainetto, un sussidio preparato per l’occasione e tanta voglia di confrontarsi sul dono della fede nel pellegrinaggio che i giovani locali prolungheranno fino al 2 di agosto e che condivideranno, virtualmente, con tutta l’arcidiocesi di Pescara-Penne in collegamento video nella notte tra sabato e domenica. Allo stadio di Città Sant’Angelo, infatti, si raduneranno i giovani delle parrocchie locali rimasti a casa già da sabato 27 luglio alle ore 20. Una festa di preghiera che si estenderà per tutta la notte, che “entrerà in diretta” con Rio alle 2.00 di domenica 28 luglio e che continuerà fino alla celebrazione eucaristica delle ore 14.00 presso la chiesa di San Michele arcangelo nel centro della cittadina. (Per il programma clicca qui)

            «Partire è vivere – afferma monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo – sia per chi potrà condividere la forte esperienza di Rio, ma anche per chi rimarrà a Pescara. Partire è muoversi da un luogo per raggiungerne un altro, è uscire dalla nostra terra, da quello che siamo, per avere il coraggio di riflettere sulla propria interiorità, sul proprio modo di essere e operare. La giornata mondiale è sicuramente l’occasione per tornare più convinti della fede in Gesù, per tornare pieni di amore».

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