Stefano D'Andrea presenta “L’Italia nell'Unione Europea. Tra europeismo retorico e dispotismo illuminato”
Il libro di Stefano D’Andrea “L’Italia nell'Unione Europea. Tra europeismo retorico e dispotismo illuminato”, edito da Rubbettino, verrà presentato venerdì 24 giugno a Pescara. D'Andrea è docente universitario e presidente del partito "Riconquistare l’Italia". L’ingresso è libero. Oltre a D’Andrea, interverranno Giampiero Di Plinio, docente, rettore dell’università telematica “Leonardo Da Vinci”, Marcello Salerno, professore associato di istituzioni di diritto pubblico all’università “Aldo Moro” di Bari, e Lorenzo D’Onofrio, avvocato pescarese, segretario nazionale di Riconquistare l’Italia. Modererà Gianluca Baldini, presidente del Centro studi sulla Costituzione e sulla Prima Repubblica (Cpr) con sede a Pescara.
“Quello che ho scritto – spiega D’Andrea – è un libro per europeisti: li condurrà a scoprire tanti profili, motivi e metodi d'azione dell'avventura europea, che potrebbero metterne in discussione le certezze, ma soprattutto tanti risultati che li danneggiano. Del resto, l’integrazione europea è una rivoluzione nei metodi, perché espropria i Parlamenti e attribuisce potere decisionale a ‘tecnici’, e nei risultati, perché comporta la disapplicazione del principio del ‘diritto al lavoro’, appartenente al nucleo duro della Costituzione. Nell’Unione Europea l’Italia è obbligata a promuovere e mantenere un’alta disoccupazione e non a promuovere e mantenere la piena occupazione”.
E aggiunge: “Con ‘dispotismo illuminato’ è stata imposta la prevalenza del diritto dell’Unione su quello nazionale, promossa la rendita finanziaria, modificato il regime dell’euro previsto a Maastricht, e imposta per 27 anni un’altissima disoccupazione. Il consenso di massa è stato dovuto a una forma di fanatismo, l’’europeismo retorico’: si è stati favorevoli all’integrazione, a prescindere dalla riflessione sugli interessi – di ceti, classi sociali, territori (il Mezzogiorno) e Stati – che venivano sacrificati. I risultati economici della rivoluzione europea per l’Italia sono catastrofici”.