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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

La socia fondatrice Sarra Ruscitti critica le attività della fondazione Paparella Treccia: "Nessuno spazio all'arte ceramica"

La figlia di Domenico Ruscitti, cugino e amico fraterno di Raffaele Paparella Treccia e socia fondatrice, esprime perplessità sulle attività svolte e quelle programmate dalla fondazione Paparella Treccia e Margherita Devlet Onlus

Elisabetta Sarra Ruscitti, figlia di Domenico Ruscitti amico e cugino del professore Raffaele Paparella Treccia, ha scritto una lettera aperta per criticare ed esprimere perplessità in merito alle attività svolte e quelle programmate dalla fondazione Raffaele Paparella Treccia e Margherita Devlet Onlus, di cui è ance socio fondatore. In particolare, l'attenzione della Sarra Ruscitti è rivolta alla questione della mancanza di connessione per le attività svolte da anni come studi, ricerche e schedature, mostre, conferenze, pubblicazioni, visite guidate e laboratori didattici con l'arte ceramica, che era in origine la mission e lo scopo istituzionale dell'ente stesso guidato dal 2009 da Augusto Di Luzio:

"Si rileva la cura di innumerevoli attività (studi, ricerche e schedature, mostre, conferenze, pubblicazioni, laboratori didattici e visite guidate) totalmente prive però di ogni genere di connessione con l’arte ceramica e con lo scopo istituzionale dell'ente, cagionando così un grave, imperdonabile vuoto alla conoscenza scientifica della raccolta di maioliche castellane appartenute ai coniugi Margherita (1913-1996) e Raffaele Paparella Treccia (1913-2009). Nel 2018, viene persino presentato nel gazebo della Fondazione un lavoro discografico di musica americana degli anni '20- '40.

Eppure, l’atto costitutivo (1997) e lo statuto dell’ente sono inequivocabili e tassativi nel definirne e circoscriverne lo scopo istituzionale: 'La fondazione ha per scopo lo studio della ceramica e in particolare della maiolica di
Castelli' (articolo 3 dell’Atto Costitutivo); 'La fondazione [...] ha scopo di studio della ceramica, in particolare della ceramica abruzzese e della maiolica di Castelli'. Ed è proprio lo scopo l’elemento che per legge giustifica l’esistenza della persona giuridica, che le attribuisce rilevanza sociale e pubblica e che le garantisce dignità, rispettabilità e credibilità."

La dottoressa aggiunge che, contrariamente a quanto stabilito nel 1997, la fondazione non ha provveduto né alla costituzione della biblioteca specialistica ad uso pubblico, né alla catalogazione degli esemplari castellani donati, né alla catalogazione del prezioso corredo bibliografico che li accompagna fin dagli anni '50, causando anche in questo caso un grave danno e critica l'operato dello stesso Di Luzio che in alcune sue dichiarazioni ha parlato di un grande impegno profuso a livello personale e dall'intera fondazione per tutti gli eventi e le manifestazioni svolte:

"A tale proposito, credo, invece, eticamente doveroso ricordare che «i sogni» di cui si legge dovevano essere solo ed esclusivamente quelli del fondatore, il professore Raffaele Paparella Treccia, che nel 1997 ha donato alla fondazione la sua preziosa raccolta di antiche maioliche di Castelli, affinché potesse essere studiata e conosciuta attraverso gruppi internazionali di esperti di arte ceramica e cenacoli specialistici e per questo mi dissocio apertamente e in modo categorico dalle incaute considerazioni (non poche, inequivocabili) sulla raccolta di maioliche Paparella Treccia Devlet che il dottor Di Luzio rende note alla stampa da anni. Mi preme a titolo di esempio
ricordarne alcune, che reputo irrispettose del prestigio della raccolta e prive di fondamento storico-critico e di analisi scientifica: «[...] All’interno di una programmazione annuale, inseriamo due mostre temporanee accompagnate da preziosi cataloghi. Queste attirano un grande pubblico che arriva e scopre quel 'tanto di più' che conserviamo a Villa Urania [...]» «[...] Purtroppo, nonostante il suo fascino la ceramica artistica è scarsamente attrattiva, anche per la sua natura elitaria [...]» "

La Sarra Ruscitti infine ricorda le numerose citazioni e pubblicazioni internazionali relative al prestigio della raccolta delle maioliche Paparella Treccia Devlet, concludendo che i più significativi Musei internazionali di arte antica raccolgono, studiano ed espongono esemplari in maiolica di Castelli proprio per l’alto valore scientifico, storico, artistico e culturale ad essi universalmente riconosciuto.

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