Torna il presepe vivente dell’Istituto Tecnico Aterno Manthoné
Torna il presepe vivente dell’Istituto Tecnico Aterno Manthoné. Più di 500 ragazzi, fra coro e figuranti, saranno in scena venerdì 20 dicembre nel cortile della scuola. Il coro sarà composto da 150 bambini dell’Istituto comprensivo di Collecorvino, diretti da Piergiovanni Ribichini.
L'evento, ideato dalla professoressa Franca Minnucci, è arrivato alla 24a edizione. Sarà un bambino di colore, Passion, a interpretare Gesù bambino. Giuseppe sarà interpretato da Mattia Di Pietrantonio; Asia Di Pietromartire vestirà i panni di Maria.
Questi gli altri studenti direttamente coinvolti:
- Tommaso Bellafante, Vanessa Brocco, Mirko Cacciatore, Domenico Campitelli, Chiara Cappelli, Melissa Cappucci, Teresa Capuano, Simona Chiacchia, Ramona Chiulli, Federica Ciancetta, Erica Ciccone, Giulia Colangelo, Alessandro Contino, Nando D'Agostino, Rosa D'Angelo, Christian De Iuliis, Alessandro De Luca, Gianmarco Di Brigida, Andrea Di Giamberardino, Mattia Di Pietrantonio, Francesco Evangelista, Nicola Ferrante, Alessia Gargano, Stefano Giordano, Priscilla Iacovone, Aurora Mancini, Giada Mariani, Gianluca Mariotti, Sofia Memme, Gianmarco Norscia, Marika Orta, Asia Pietromartire, Fabio Sciarra, Sara Spagnolo, Benedetta Spitoni, Simone Tatilli, Stefania Vitiello e Alessia Zanchini
Ecco cosa dice la preside Antonella Sanvitale:
«Facendo nostre le parole di Papa Francesco diciamo anche noi che il presepe suscita sempre stupore e meraviglia anche nei nostri ragazzi che con umili mezzi vivono l’evento della nascita di Gesù con emozione e partecipazione. Esso esprime l’attrazione del mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio e dalla figura di Maria, la Madre di tutti noi che con il suo assenso alla chiamata dell’Arcangelo Gabriele ha cambiato il corso della nostra vita. Betlemme in ebraico significa casa del pane ed è per questo che ambientiamo la Natività, quest’anno, nel cuore del nostro Istituto fra i nostri giovani, perché crediamo fermamente che si possa rinnovare il lievito di quel pane che è pane di conoscenza e pane d’amore».