Al Mondadori Bookstore si presenta “Mi hai trovata tu” di Maria Rita Concilio
Sabato 22 ottobre la scrittrice Maria Rita Concilio presenterà ai lettori il romanzo “Mi hai trovata tu” (Youcanprint). L’autrice fa tappa anche nella “sua” Pescara con un libro sorprendente che racconta un viaggio alla ricerca della felicità, tra mari, memorie e città, per approdare alla consapevolezza che «felicità è desiderare di essere nel luogo esatto in cui si è».
Maria Rita Concilio (Salerno, 1973), manager in una multinazionale italiana, vive e lavora a Pescara. Nel 2007 ha esordito sulla scena letteraria con la silloge poetica "Ancora un alito di vento" (Ed. Tracce). “Mi hai trovata tu”, per la qualità della scrittura e per la rilevanza delle tematiche affrontate si annuncia come una delle novità più interessanti nel panorama della narrativa femminile contemporanea.
La protagonista del romanzo, Anna, è una giovane sognatrice, avida di letture, amante del mare. La vicenda è ambientata nell’ultimo decennio del secolo scorso, tra Roma, una imprecisata città della costa adriatica e Milano. Schiacciata dal peso delle aspettative che altri le hanno cucito addosso, Anna è alla ricerca di un amore perfetto per dare un senso alla propria vita. Crede di trovarlo in Alessandro, ma ben presto la loro relazione naufraga tra incomprensioni e incompatibilità. È allora che iniziano i disturbi del comportamento alimentare. Prima la bulimia, poi l'anoressia. In principio l'insano rapporto col cibo si manifesta come una richiesta di attenzione. In seguito diventa una dipendenza, subdola e latente. «Convivevo col suo spettro – si legge - Mi ricordava che si sarebbe potuta manifestare, indesiderata, in qualsiasi momento, ogni volta che la vita non avrebbe funzionato come volevo».
A Milano, dove Anna si è trasferita per uno stage in una multinazionale americana, conosce Carlo, rampollo anticonformista di una ricca famiglia di imprenditori, con il quale intreccia una relazione amorosa. Gli eventi che precedono e seguono la fine della loro storia costringono la protagonista a interrogarsi sul senso della vita e della morte, sul prezzo da pagare per una vita felice. Ricomincia allora la sua discesa negli abissi, accompagnata dai disturbi alimentari, dalla depressione, da sentimenti distruttivi e autolesionistici, da pensieri suicidi. A tirarla fuori da questo vortice è Cecilia, una collega, che la convince ad andare da uno psicanalista. Attraverso lo scavo analitico su di sé e sulla sua anima, sulle sue emozioni e aspirazioni, Anna ritrova un equilibrio esistenziale. Nella sua nuova vita, ci sarà posto solo per ciò che veramente conta, anche a costo di sacrificare il lavoro in una grande azienda. Una vita al prezzo di una vita.
Dalle pagine del romanzo emergono innumerevoli spunti di interesse: il viaggio introspettivo della protagonista che può essere d'aiuto per chi lotta contro i disturbi del comportamento alimentare; la rappresentazione della società disumanizzante e orientata al profitto che espropria l'individuo del suo tempo e della sua anima; il profondo rapporto d'amore con il mare che si alimenta della contemplazione delle onde e di passeggiate solitarie sulla battigia; e soprattutto la riflessione sul fatto che la felicità non vada ricercata all'esterno, nelle cose materiali e nelle persone che ci circondano, ma dentro di noi, nell'autenticità delle nostre passioni e aspirazioni.