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Cultura Centro / Largo Mediterraneo

Nave di Cascella e dintorni: il fascino immortale del centro di Pescara

Un viaggio attraverso corso Umberto I e le piazze più iconiche di Castellammare Adriatico: Salotto, Sacro Cuore e Muzii. Senza dimenticare i luoghi simbolo che oggi non ci sono più

Il centro di Pescara coincide con l'abitato di Castellammare Adriatico. Attorno a piazza della Rinascita, meglio nota come piazza Salotto (termine coniato dai giornalisti negli anni '70), si sviluppa tutta una storia che arriva fino al giorno d'oggi. Il nostro viaggio parte da largo Mediterraneo, a due passi dal mare, dove dal 1987 sorge una scultura in marmo di Carrara, simbolo di Pietro Cascella e dell'intera città: la Nave, ideale sbocco di corso Umberto I nell'Adriatico. Questa suggestiva imbarcazione viene ritenuta un inno all'accoglienza, in quanto la prua è rivolta verso le case e sta quindi entrando in un immaginario "porto", anziché uscirne. 

Inizialmente accolta con diffidenza dai pescaresi, che rimpiangevano le aiuole con gli orologi, predominanti in quell'area fino agli anni '80, la Nave di Cascella è poi riuscita con il tempo a farsi "accettare", diventando di buon grado uno dei punti di riferimento del capoluogo. Non ha avuto altrettanta fortuna la "Porta del Mare" di Franco Summa: installata nel 1993 in piazza Primo Maggio, è stata rimossa dopo poco tempo, anche se ultimamente si è più volte tornati a parlare della possibilità di riportarla nella sua collocazione originaria.

Il Gabbiano, poi diventato Guerino

Un'epoca che non c'è più

Lasciando Largo Mediterraneo, guardiamo verso destra e scorgiamo il Mc Donald's dove una volta sorgeva lo storico ristorante Guerino, che prima ancora si chiamava "Il Gabbiano". Nel tempo sono cambiate tante cose. Anche la barca di Capitan Uncino, che il mitico balneatore pescarese Eriberto fece mettere proprio di fronte al suo Jambo, è stata tolta. Non parliamo, poi, di quella che ancora oggi è una ferita aperta, ossia il teatro Pomponi: edificato nel 1923, usato anche come cinematografo e demolito appena quarant'anni dopo (nel 1963), è stato sostituito prima dalla Tenda Expo e poi dalla chiesa del mare, che tutt'ora sorge in quell'area.

E allora, per non soffrire troppo, ci spostiamo verso il centro, passando davanti a quelli che una volta erano indiscutibili punti di ritrovo, pronti a darsi battaglia a suon di gelati, caffè e altre delizie: "Berardo" e "Camplone". Realtà che oggi non esistono più. Esiste ancora, invece, la succitata "piazza Salotto", autentico cuore pulsante della città. Fu chiamata "della Rinascita" perché sorse in seguito ai bombardamenti del 1943: anticamente, questo spazio faceva parte del vicino corso Umberto I, mentre il centro di aggregazione per eccellenza era piazza Sacro Cuore, che si trova ancora più giù, andando verso la stazione, e che si è chiamata prima piazza Mercato, poi piazza Vittorio Emanuele e infine piazza Sacro Cuore perché ospita l'omonima chiesa, costruita nel 1886, nonché le "Fanciulle" di Summa.

La chiesa del Sacro Cuore

Il "Salotto" dei pescaresi

Piazza della Rinascita fu realizzata nell'immediato dopoguerra su progetto dell'architetto e urbanista Luigi Piccinato. Fino alla fine degli anni '80 era divisa a metà, poiché in mezzo potevano passarci le auto, poi divenne interamente pedonale ma mantenendo comunque quella striscia di asfalto. Successivamente, quando nel 2006 è stata ridisegnata con una nuova pavimentazione in pietra lavica mista a pietra bianca, è scomparso anche il tratto stradale. Oltre al palazzo Arlecchino, edificato negli anni '60, si affaccia sulla piazza anche il palazzo Muzii: di stile neo rinascimentale, eretto negli anni '30, è l’unica architettura del posto che è sopravvissuta ai bombardamenti. L'edificio ospitava il cinema San Marco: in poche centinaia di metri, tra corso Umberto, viale Regina Margherita e via Carducci, c'erano ben cinque sale (Corso, Capitol, Excelsior, San Marco e Centrale).

All'inizio di via Piave si trova invece Villa Urania, costruita nel 1896 su due livelli, che oggi accoglie un bel museo. A livello di verde, piazza Salotto è stata "popolata" per tanto tempo dalle palme, abbattute poi un decennio fa a causa del punteruolo rosso e sostituite dalle magnolie. Il monumento "principe" della zona è senza dubbio l'Elefante di Vicentino Michetti. È invece collassato dopo appena due mesi l'ormai tristemente famoso Calice di Toyo Ito, rimpiazzato definitivamente lo scorso 24 dicembre dalla fontana musicale "The big piano".

Piazza Salotto con l'orologio della Banca Caripe

Piazza Muzii, il più grande distretto del food and beverage in Abruzzo

L'itinerario nel centro di Pescara si conclude imboccando via Cesare Battisti per immergerci nella movida di piazza Muzii e dintorni. Tutto comincia nel 2009, quando la giunta Mascia avviò la pedonalizzazione di quella che era conosciuta da tutti come la piazza del mercato coperto. Ed è proprio da quella struttura (dove lavoravano commercianti iconici come, ad esempio, il compianto Bruno Collini) che si iniziò a operare per un cambiamento concreto e, a suo modo, coraggioso: l'allora vice sindaco Berardino Fiorilli, infatti, disse che l'obiettivo era di far diventare il mercato Muzii qualcosa di simile alla celebre Boqueria di Barcellona. Un trionfo di colori, dunque. Ne seguì la progressiva chiusura al traffico della piazza e delle strade limitrofe, con la relativa ripavimentazione e l'apertura dei primi pub.

Anche via De Cesaris chiuse al traffico, ponendo così le premesse per regalare tanti "fratelli" a quello che fino ad allora era il locale più rappresentativo, nonché uno dei pochissimi già attivi in zona: il Caffè delle Merci. Partì, insomma, una grande scommessa che è poi proseguita con le successive amministrazioni (Alessandrini e Masci). Ancora adesso non mancano le polemiche da parte dei residenti per l'eccessivo caos, ma è indubbio che quello di piazza Muzii sia diventato il più grande distretto del food and beverage in Abruzzo, conosciuto persino a livello nazionale. Anche se tutto ciò può costare qualche sacrificio.

Castellammare Adriatico

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