Giustizia e democrazia: convegno al liceo classico con Legnini e Canzio
Sabato 4 giugno dalle ore 11, presso l'Aula Magna del Liceo Classico d'Annunzio di Pescara, si svolgera' un incontro dal tema "La sete di giustizia e la voglia di democrazia" con relatori d'eccezione quali il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, e il primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio, che ne discuteranno insieme al sindaco Marco Alessandrini e al Magnifico Rettore dell'Ateneo di Teramo, Luciano D'Amico, e si confronteranno con i ragazzi, parte attiva dell'evento. Saranno presenti anche il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e il presidente della Regione Luciano D'Alfonso.
La crisi economica ha trasformato radicalmente lo scenario politico, economico e sociale, innescando meccanismi di incremento delle diseguaglianze sociali. In un contesto simile si fa piu' forte il bisogno e la sete di giustizia, ma il tema e' come questo sentimento possa trovare forma e sostanza in una societa' cosiddetta 'debole', ovvero in una societa' che non vede solo ridursi le opportunita' di benessere economico ma anche quelle di partecipazione attiva alla vita democratica.
E' noto, infatti, come le tradizionali forme di aggregazione, con la funzione di mediare il dialogo tra cittadini e istituzioni, difficilmente riescono ancora oggi a porsi come interlocutori e interpreti delle esigenze e dinamiche sociali. Non sorprende dunque come, a fronte di una debolezza dei sistemi di governance, si è assistito nell'ultimo decennio al diffondersi della rivoluzione 'digitale', che ha contribuito a plasmare una nuova cultura e differenti forme e modalita' di relazione sociale.
In questa nuova realta' 'virtuale', la sete di giustizia rischia di trovare come unico palcoscenico quello offerto dai social network, con tutti gli evidenti pericoli di distorsione che questo sentimento puo' subire, rischiando di trasformarsi in violenza, odio e risentimento, portando le persone ad assumere atteggiamenti inconciliabili con le istanze di cui si fanno portatrici e scatenando reazioni piu' violente dei comportamenti che si vorrebbero censurare.