Flaiano ci lasciava cinquant'anni fa: il ministro della cultura Sangiuliano all'evento organizzato dal Comune per ricordarlo
Il 20 novembre saranno 50 anni dalla morte di Ennio Flaiano e la città è pronta ad omaggiarla con un importante evento in programma venerdì 18 nella sala consiliare del Comune.
Un evento che vedrà la partecipazione del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e di Anna Luciana Di Lello Finuoli, che donerà all'amministrazione delle lettere inedite che caratterizzarono la corrispondenza dell'eclettico Flaiano.
L'incontro, che sarà moderago dal giornalista Mario Sechi, vedrà anche la partecipazione della presidente del Premio Flaiano Carla Tiboni. A portare i saluti istituzionali saranno il sindaco Carlo Masci, il presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli e il parlamentare pescarese Guerino Testa. La giornata, che prenderà il via alle ore 15, si concluderà con la lettura scenica a tre voci del testo “Ennio Flaiano: un ritratto” del giornalista e storico Marco Patricelli, con protagonisti Giulia Basel, Anna Paola e Massimo Vellaccio.
“Pescara credo possa dirsi abbia un grande debito di riconoscenza nei confronti di Ennio Flaiano – ha detto Masci questa mattina in occasione della presentazione dell'evento - perché ha portato in alto il vessillo della nostra città, ben al di fuori dei confini regionali e nazionali. Molto di questo lo si deve al lavoro che nei decenni è stato portato avanti da Edoardo Tiboni e che oggi vede Carla Tiboni proseguire con grande impegno su quel tracciato culturale”. L'assessore comunale alla cultura Maria Rita Carota ha definito l'appuntamento “di grande prestigio non solo per la presenza del Ministro Sangiuliano ma proprio per il profilo che assumerà grazie alla donazione delle lettere inedite di Flaiano, che avverrà proprio in questa occasione”. Anche da parte sua il grazie alla Tiboni e il Premio internazionale che rappresenta, “un fiore all'occhiello per Pescara. Un contributo, quello dell’Associazione Flaiano, su cui possiamo contare perché dallo scambio di idee e dal confronto certamente potranno emergere opportunità per valorizzare ulteriormente l’eredità culturale che ci ha lasciato cinquant’anni fa Flaiano”, ha concluso.
“Questa manifestazione assume un rilievo speciale perché rappresenta un punto d’arrivo proprio per la grandezza di questo personaggio cui Pescara ha avuto la fortuna di dare i natali” ha aggiunto Tiboni che ha giustamente esaltato le qualità e la poliedricità di Flaiano. “Come scrittore, giornalista e sceneggiatore espresse una visione completamente nuova della vita; egli è stato considerato in tanti modi ma credo fosse soprattutto una persona libera, tanto da essere visto con sospetto da quella cultura radical-chic che nel dopoguerra tendeva a emarginare chi fosse laico come Flaiano. Questa presentazione mi permette però di sottolineare quello che è stato il ruolo decisivo che l’associazione Flaiano e i Premi Flaiano dal 1973 hanno svolto sia in senso divulgativo, per l’internazionalizzazione dell’opera di questo grande autore del secolo scorso – ha tenuto a precisare -, ma anche per farne conoscere i testi attraverso un’infinità di convegni e tavole rotonde svolte sul territorio. L’intuizione di Edoardo Tiboni fu proprio questa, e oggi dunque sono felice di dare il nostro supporto a questa iniziativa”.
“Mi piace l’idea che venerdì il ministro Sangiuliano possa avere consapevolezza del portato storico e culturale della città di Pescara, perché qualcuno può pensare che il nostra territorio abbia solo d’Annunzio – ha dichiarato Testa -. Oltre al grande Vate, noi abbiamo la fortuna di avere anche un illustre personaggio come Flaiano che dobbiamo sempre più impegnarci a valorizzare. E magari potremo strappare un’altra promessa al ministro affinché sia presente alla serata finale dei cinquantesimi premi Flaiano”.
A chiudere gli interventi Antonelli: “penso - ha detto - che tutti i pescaresi debbano essere orgogliosi di Flaiano e di ciò che egli ha rappresentato nella storia della cinema e della cultura italiana. Non a caso ci siamo mossi per realizzare questa manifestazione che auspico dia ulteriore rilievo a un insigne intellettuale del ‘900. Grazie alla lettura dei suoi testi e dei suoi celebri aforismi, molti di noi hanno infatti potuto riflettere su tanti aspetti della vita e sviluppare uno spirito critico che ancora si presta all’attualità”.