Raddoppia la diffusione del diabete anche a causa della pandemia, se ne parla in un convegno a Pescara
La diffusione del diabete è quasi raddoppiata in trent’anni: coinvolgeva il 2,9% della popolazione nel 1980, mentre nel 2019 sono oltre 3.200.000 in Italia le persone che dichiarano di esserne affette. Se ne parlerà in un convegno in programma a "Le terrazze" (Hotel Esplanade) di Pescara il 23 ottobre, organizzato dalla Athena Congressi. L'incontro vuole affrontare la tematica della complessa individuazione dell’opzione terapeutica più appropriata per ogni singolo paziente; presentare le ultime opzioni terapeutiche ed affrontare la questione della prescrizione e tempistica di prescrizione a carico del Diabetologo ma poi co-gestite insieme al medico di medicina generale. Alla fine, ma non per ultimo, si iniziano a manifestare i segni di un impatto dovuto al covid con dati di prevalenza di outcome covid peggiori in caso di paziente diabetico assieme ad evidenze di possibilità di slatentizzare o contributo all’insorgenza di forme diabetiche sui pazienti in fase post Covid.
“La diabetologia italiana deve fronteggiare il mutato panorama favorendo la modernizzazione della diabetologia in ottica di crescita culturale e scientifica intensificando altresì la collaborazione tra Diabetologo e Medico di Medicina Generale come imprescindibile sinergia”, dichiara il professor Agostino Consoli, presidente della Società Italiana di Diabetologia, ordinario di Endocrinologia all’Università D’Annunzio di Chieti e direttore dell'Uoc Endocrinologia della ausl di Pescara. “Il diabete non può non essere gestito dal medico di medicina generale ma il paziente diabetico almeno una volta ha necessità di essere seguito da un centro specialistico che lo indirizzi ad educhi alla gestione della malattia ed allo stile di vita giusto da seguire assieme all’informazione puntuale circa le potenziali complicanze. L’Abruzzo come regione, e in particolare la Ausl di Pescara, sono un modello virtuoso per l’Italia di sinergia anche virtuale intesa come collegamento telematico diretto dei dati dei pazienti tra specialista e medico di medicina generale”.