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Cultura

Oltre 56mila spettatori per il Festival Dannunziano (che potrebbe sbarcare anche fuori Abruzzo)

Soddisfatto il direttore artistico Giordano Bruno Guerri, confermato anche quest'anno al timone della manifestazione

Oltre 56mila persone hanno partecipato ai nove giorni del Festival dannunziano 2022, che per la sua quarta edizione è stato dedicato al tema de "L’Imaginifico". I dati sono stati forniti ieri in conferenza stampa. Numerose le mostre, allestite in 10 musei aperti in orari straordinari, senza contare gli eventi sportivi con la Regata dannunziana, il Motoraduno della Polizia di Stato, il pugilato (premiazione all’Aurum) e i Giochi del Mediterraneo under 23. Ben fornita anche l'offerta dei concerti: tra i protagonisti Achille Lauro e Mario Biondi, nonché Sergio Cammariere e Brunori Sas. E poi ancora 7 spettacoli teatrali con 50 artisti.

Molto apprezzata altresì la tre giorni di approfondimento sulla figura di d’Annunzio con il tema ‘Un condottiero senza seguaci’. Sui social, inoltre, si sono registrati oltre 1.235.000 contatti, con un incremento del 118% rispetto allo scorso anno. Tutto ciò ha fatto sì che il Festival Dannunziano suscitasse l’interesse del ministero del turismo, che lo ritiene un evento di qualificazione nazionale tanto da aver ipotizzato una copertura di una parte delle spese sostenute dalla Regione Abruzzo. E c'è già qualche progetto futuro per portare la rassegna oltre i confini regionali.

Soddisfatto il direttore artistico Giordano Bruno Guerri, confermato anche quest'anno al timone della manifestazione: “La quarta edizione ha ribadito il successo del Festival – ha detto – e ho visto un valore, una partecipazione e un interesse nobili nel pubblico, come se la città aspettasse il festival per partecipare in un’atmosfera gioiosa, anche in occasione di eventi concomitanti. Il successo è indubbio, e va sottolineato il convegno che ha segnato un punto di svolta nello studio di d’Annunzio, che ci ha consentito di decretare in modo definitivo l’indipendenza di d’Annunzio dal fascismo, chiudendo un equivoco durato decenni. Abbiamo solo altri due casi del genere, il primo in occasione del convegno del 1963; poi il convegno del 1988 di Renzo De Felice, che ruppe per primo gli schemi sbagliati su d’Annunzio fascista aprendo un percorso che si è concluso nel 2022 a Pescara. E a breve pubblicheremo gli atti della tre giorni di dibattito”.

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