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I Negramaro incantano Pescara: all'Adriatico un concerto "meraviglioso"

Autentico trionfo ieri sera, in uno stadio sold out, per la tappa pescarese di “Amore Che Torni Tour Stadi 2018”. Due ore di musica tra grandi successi e ricordi dei primi concerti della band salentina al Megà

Grande successo ieri sera, in un Adriatico sold out, per la tappa pescarese di “Amore Che Torni Tour Stadi 2018” dei Negramaro. Si tratta di una delle sole 6 date che la formazione salentina ha programmato per questa estate in giro per l'Italia: due ore di spettacolo di alto livello per ripercorrere i suoi principali successi e presentare dal vivo i brani tratti dall’ultimo disco, “Amore che Torni”.

Lo show, che gioca con gli elementi naturali (aria, acqua, fuoco e terra), è un'autentica festa in cui non mancano momenti di pura emozione, come il ‘duetto virtuale’ con Dolores O’Riordan sulle note del brano “Senza Fiato”, brillante collaborazione con la cantante irlandese, tragicamente scomparsa di recente, che fu inserita nel best of del 2012 “Una storia semplice”. Sentire la voce della leader dei Cranberries riecheggiare per lo stadio è stato davvero emozionante.

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Gli ingredienti utilizzati per "preparare" questo concerto sono moltissimi: led, proiezioni, laser mapping, grandi elementi in movimento, pedane che cambiano continuamente posizione fino a spostarsi sulla passerella centrale grazie a un sistema wireless di ultima generazione. Su questi presupposti il set è stato aperto, pochi minuti dopo le 21:15, da "Fino all'imbrunire". Tutta la prima parte è dedicata alla produzione più recente del gruppo, con brani come "La prima volta" (seguito, però, da un classico: "Estate"), "Amore che torni", "Il posto dei santi" e "Attenta".

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Il tema del volo degli uccelli unito al mare è tra le linee guida che rispecchiano i contenuti del nuovo album. Per citare una delle hits eseguite ieri sera, "Tutto qui accade": il vocalist Giuliano Sangiorgi, decisamente in forma, è un ottimo padrone di casa, supremo cerimoniere di una performance che, come avveniva anche in passato, lo vede spesso protagonista in solitaria, ritagliandosi spazi in cui resta a tu per tu con il pubblico, sia che imbracci una chitarra sia che si sieda al pianoforte e, sopra a un parallelepipedo semovente, suoni rivolgendosi verso gli spettatori.

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A quel punto è magia con gemme del calibro di "Basta così", "Solo per te" e "Solo tre minuti", tutte poco più che accennate ma comunque intense. I momenti migliori, inutile negarlo, si hanno quando in scaletta subentrano i vecchi pezzi: "Parlami d'amore", "L'immenso" e "Via le mani dagli occhi" hanno una spinta e una carica che le ultime canzoni assolutamente non trasmettono. Sangiorgi, comunque, ha sempre in mano la situazione; soltanto lui, d'altronde, è capace di far cantare in coro tutto l'Adriatico quasi sotto voce "sgridando" scherzosamente una spettatrice che non la smette di urlare, e alla quale dice ridendo: "Statt' zitt!".

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Oggi i Negramaro sono star al livello di Jovanotti, Vasco Rossi e Ligabue, e il tenore scenografico dei loro tour lo dimostra, ma non dimenticano da dove sono venuti. Così Sangiorgi ci tiene a ricordare i primi concerti al Megà, mentre a noi piace sottolineare che il gruppo, poco dopo la sfortunata partecipazione a Sanremo 2005 (fu eliminato nella sezione "Giovani", in cui proprio quell'anno gli abruzzesi "La Differenza" arrivarono secondi), tenne addirittura un concerto gratuito alla Caserma Cocco. Altri tempi. E per celebrare quel periodo arriva ad hoc la coda finale: dopo "Meraviglioso", infatti, si inanellano "Mentre tutto scorre" e "Nuvole e lenzuola", che chiude i giochi.

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I Negramaro vantano due primati: quello di essere stati la prima band italiana a calcare da protagonista il palco dell’Arena di Verona nel 2007 e quello dello Stadio San Siro di Milano nel 2008. Ogni loro live (così come ogni progetto discografico) è frutto della condivisione di ogni singolo dettaglio fra i componenti del gruppo, seguendo sempre una linea creativa che congiunge testi, melodie e “concept” musicali e scenici. Pescara se n'è accorta, eccome se non se n'è accorta.

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