Dalla musica barocca a quella contemporanea, all'auditorium Cerulli c'è il Festival Forme con il maestro Piovano
La grande musica classica dal barocco alla contemporaneità, protagonista all'auditorium Cerulli con il Festival Forme diretto dal maestro Luigi Piovano, direttore artistico dell'evento, e dal maestro Sergio Mascarà, vice direttore del conservatorio Pergolesi di Fermo che all'evento collabora con il conservatorio Luisa d'Annunzio di Pescara.
Una prima edizione che prevede quattro concerti, a partire dal 9 giugno, che si ispirano ognuno ad una precisa epoca e stile culturale. “Forme Barocche” presenterà quindi un repertorio dedicato a Bach e Vivaldi e vedrà sul palco musicisti dai 7 ai 32 anni. Ci sono quindi le “Forme Classiche” con il concerto del 16 giugno interamente dedicato a Mozart.
Quindi “Forme Romantiche” del 23 giugno che vedrà protagonisti proprio Luigi Piovano che è primo violoncello dell'orchestra Sinfonica di Santa Cecilia, solista e direttore di fama internazionale; Grazia Raimondi, primo violino dell'Ensemble Prometeo e di altre importanti orchestre oltre che solista che si è esibita in luoghi simbolici come la Carnegie Hall di New York; Selene Pedicini, violinista di spiccata versatilità; Chiara Antico, musicista, musicologa e ricercatrice, e Marco Sollini, pianista solista e raffinato camerista con una carriera concertistica internazionale e una vasta discografia. Sempre loro saranno protagonisti di due eventi collaterali collegati al festival e che si svolgeranno a Benevento e Firenze. L'ultimo appuntamento all'auditorium Cerulli è con le “Forme Contemporanee” il 7 luglio.
“Con questa iniziativa - spiega il maestro Piovano - offriamo l'opportunità anche a giovani studenti del Conservatorio di avvicinarsi al mondo della professione con professionisti che sono già in carriera”.
“Il Festival - aggiunge Antico - si articola in quattro appuntamenti e vede la collaborazione tra il Conservatorio d'Annunzio di Pescara e il Conservatorio Pergolesi di Fermo. Il progetto offre agli studenti l'opportunità di esibirsi al di fuori della programmazione accademica, al fine di crescere dal punto di vista musicale, di incontrare figure di riferimento del panorama italiano e di rafforzare il rapporto con il pubblico”.