“Compositrici” al Florian per Femminile Plurale - l’Arte delle Donne
Domenica 20 marzo, al Florian, si terrà “Compositrici” per la rassegna Femminile Plurale - l’Arte delle Donnee. Si tratta di un concerto-spettacolo ideato e curato da Simona Ampolo Rella con le musiche di Clara Wieck-Schumann, Germaine Tailleferre, Louise Farrenc, Amy Beach, Nadia Boulanger, Cecile Chaminade, Anna Bon e Giovanna Barbati. Testi e allestimento scenico di Giulia Basel, con Simona Ampolo Rella, pianoforte, Giovanna Barbati, violoncello, Lorenza Summonte, flauto, voci narranti Giulia Basel e Antonella De Collibus, collaborazione tecnica di Renato Barattucci e Matteo Panzieri, produzione Florian Metateatro.
Con "Compositrici" il Florian inizia un percorso di indagine nel campo della musica con cui dare il proprio contribuito alla conoscenza del grande e sommerso mondo della creatività femminile. Le musiciste hanno scritto sinfonie, opere, sonate, concerti, trii e quartetti come i colleghi musicisti e non certo solo forme musicali brevi o di "effetto" immediato o, peggio, da salotto. Ieri come oggi abbiamo donne con energia vitale, passione e tenacia, dedizione e convinzione tali da "bucare" il mercato.
“La cosa che vorrei evitare - scrive Simona Ampolo Rella nelle note introduttive al progetto “Compositrici” - la cosa che vorrei evitare è che pensiate che le compositrici si siano dedicate solo a forme musicali brevi o di "effetto" immediato o, peggio, da salotto. Non è così! Abbiamo fatto, assieme a Giovanna Barbati e Lorenza Summonte, le musiciste del progetto, una non facile scelta, includendo pezzi di maggior respiro (un trio, una sonata) a pezzi più brevi, ma non per questo meno importanti. Le compositrici hanno scritto sinfonie, opere, sonate, concerti, trii e quartetti proprio come i compositori. Erano e sono professioniste a tutti gli effetti”.
In "Note dal Silenzio" di Anna Beer si legge: “Ma come si fa a essere un grande compositore? Ovviamente, il genio è fondamentale. Così come lo sono la formazione musicale e lo studio assiduo. Di norma, poi, al grande compositore servono un incarico professionale, che può essere quello di musicista di corte, di professore di conservatorio o di Kappelmeister, e l’autorità, i guadagni e le opportunità che quell’incarico offre. Un grande compositore deve inoltre poter accedere ai posti dove si suona e si fa circolare la musica, una cattedrale ad esempio, o una corte, una casa editrice o un teatro dell’opera. E, soprattutto, ha bisogno di mogli, amanti e muse che sostengano, spronino e ispirino i suoi grandi successi. Ovviamente, c’è anche una risposta più semplice: bisogna nascere uomo”.