
Alessio Consorte non ha paura di dire ciò che pensa e questo, in una società in cui spesso imperano buonismo e facciata, non può che essere un punto a suo favore, a torto oppure a ragione. Il regista pescarese, classe 1980, torna al cinema con �Il Guerriero mi pare Strano�, secondo film dal lui prodotto e girato e, come in passato, coniuga il filone dell�inchiesta indipendente con le curiosità storiche e archeologiche, laddove, a sua detta, ci sono ancora pagine di storia da scrivere e storie da raccontare. Al centro del nuovo lavoro di Consorte vi è il Guerriero di Capestrano, manufatto rinvenuto a Capestrano (AQ) che, secondo la ricostruzione storica ufficiale, ampiamente caldeggiata dalla comunità scientifica e storica, raffigura un antico guerriero della popolazione centroitalica dei Vestini. Tra i simboli dell�Abruzzo, è stato spesso al centro di dibattitti circa la sua origine e originalità, da alcuni addirittura additato come falso storico che nulla ha a che fare con l�Abruzzo. Un tema che il regista abruzzese, spinto dalla curiosità che lo ha portato a scavare ben oltre le fonti più note, ha approfondito negli anni, raccogliendo materiale di vario genere attorno al quale costruire �Il Guerriero mi pare Strano�, evidente gioco di parole con il reperto rinvenuto nel 1934.