Premi Flaiano al teatro d'Annunzio domenica 3 luglio
Gabriel Garko, Licia Maglietta e Marco D'Amore. E poi ancora Paolo Genovese, Sonia Bergamasco e Matilda De Angelis. Sono solo alcuni dei nomi dei vincitori della 43esima edizione dei Premi internazionali Flaiano, la cui cerimonia finale e' prevista domenica 3 luglio a Pescara.
Per il cinema le statuette andranno a Paolo Genovese per la regia di "Perfetti sconosciuti", campione d'incasso della stagione, gia' premiato a New York, e come migliore attrice a Sonia Bergamasco, per i suoi lavori al cinema, in teatro e in televisione ("Quo vado?", "Karenina", "Il Ballo", "Il commissario Montalbano").
L'attrice rivelazione dell'anno che ricevera' il Flaiano e' Matilda De Angelis, che ha esordito in "Veloce come il vento" di Matteo Rovere, a fianco a Stefano Accorsi. Si sapra' tra due giorni, invece, il nome del miglior film in concorso, che una giuria di 50 persone (il piu' giovane ha 14 anni) dovra' scegliere tra sei titoli.
Per la letteratura il Flaiano andra' allo scrittore inglese Jonathan Coe, per il suo "Numero undici". Nella sezione teatro sono due i premiati: Alessio Boni per la regia e l'interpretazione de "I duellanti" e Manuel Frattini, che ricevera' il premio speciale per il musical, calcando la scena da molti anni.
Per la tv la giuria ha scelto Licia Maglietta per il complesso dell'opera, tra cinema, teatro e tv ("Tutto puo' succedere" e "Una pallottola nel cuore"), mentre il premio speciale sara' consegnato a Gabriel Garko. Marco D'Amore, poi, e' stato designato nella stessa sezione per "Gomorra-La serie", a dieci anni dalla pubblicazione del libro di Saviano. Due i Flaiano per la radio: Pino Insegno e Alessia Navarro, per "Voice Anatomy", una trasmissione sulla storia del doppiaggio cinematografico.
Il vincitore del Premio del pubblico della sezione "Nuovo Cinema Italiano - Concorso Ministero Beni e Attività Culturali del Flaiano Film Festival è Piero Messina con il suo film "L'attesa", interpretato da Juliette Binoche: nel paese siciliano, poco distante dalla villa in cui Anna vive con il fedele inserviente Pietro, si è appena tenuto un funerale e la donna è stravolta dal dolore. Arriva però dalla Francia la giovane Jeanne, fidanzata con il figlio Giuseppe, la quale, quando riesce a incontrarla, desidera sapere perché Giuseppe non si sia presentato per accoglierla. Riceverà risposte che occultano la verità perché la stessa è troppo dura per confessarla persino a se stessa.
Piero Messina al suo primo lungometraggio ha centrato l’obiettivo vanificando subito i sospetti di chi, sapendolo aiuto regista di Sorrentino, temeva che fosse affetto da qualche forma di manierismo ereditato dal maestro. Non è così...