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Federico Rosati è Sonny in "Cobra non è": «Il mio personaggio? Un motore sempre acceso»

Il lungometraggio, opera prima di Mauro Russo, è stato presentato pochi giorni fa all'Adriatic Film Festival di Francavilla al Mare. Abbiamo intervistato l'attore pescarese, parlando con lui anche dei suoi progetti futuri

L'attore pescarese Federico Rosati interpreta il manager musicale Sonny nell'opera prima di Mauro Russo, affermato regista di videoclip che ha deciso di debuttare nel mondo del cinema. Il lungometraggio si chiama "Cobra non è" ed è stato presentato pochi giorni fa all'Adriatic Film Festival di Francavilla al Mare. Fino alla scorsa settimana la pellicola era visibile su Amazon Prime. Rosati, da noi intervistato, spiega che Sonny è «il manager di Cobra, un rapper che dopo anni di successo sta vivendo una situazione di difficoltà, e che lui vuole aiutare a risollevarsi. Con questo personaggio ho cercato di omaggiare quello che è il classico manager dei rapper».

Sonny, ad ogni modo, non è una figura negativa: «Sembra uno con il cervello vuoto, ma ha in realtà un grande cuore e si sente continuamente fuori posto», spiega Rosati. «Indossa gli occhiali scuri per avere una maschera e cercare, così, di coprire la sua fragilità. Io l'ho immaginato come un motore che deve stare sempre acceso, continuamente in attività, perché se gli togli la benzina poi si ferma e non riparte più. Sonny è stato quasi adottato da Cobra perché non ha i genitori. Ha un po' la sindrome da Peter Pan ed è sempre in bilico tra la verità e la finzione».

L'intesa di Rosati con Russo è stata immediata: «Io e Mauro avevamo già lavorato insieme per un video e ci eravamo ripromessi di collaborare ancora. Personalmente un po' cerco questo tipo di regista, cioè qualcuno con cui dialogare e costruire insieme, pian piano, il personaggio. In tal senso, quella tra noi è stata una bellissima fusione: Mauro mi ha dato tantissimo, e anche io credo di avergli dato molto. Lui ha una conoscenza cinematografica geniale - ad esempio è un grande esperto di b movies - ma è più un visionario, venendo dal mondo dei videoclip». E si deve proprio alla passata esperienza professionale di Russo la presenza, in "Cobra non è", di numerosi camei musicali: nel film, infatti, appaiono anche Clementino, Elisa, Max Pezzali e Tonino Carotone.

Non passa tuttavia inosservata la figura di Ruggero Deodato, regista e sceneggiatore che ha girato una sequenza animata: «Deodato è stato spaziale!», esclama Federico Rosati. «Un mostro sacro che non ha bisogno di presentazioni, ma anche una persona umile. Ha partecipato a "Cobra non è" in punta di piedi. Si era persino portato un suo attrezzo per girare la scena! E poi ci ha raccontato tanti aneddoti interessanti. Poiché ci siamo trovati bene, stiamo cercando di fare qualcosa insieme. È indecente che oggi uno come lui, venerato da Quentin Tarantino, trovi difficoltà in Italia a mettere in piedi un film».

Concludiamo il nostro incontro chiedendo a Rosati quali siano i suoi progetti per il futuro: «Tornerò a collaborare con il regista Berardo Carboni, anch'egli di Pescara. Saremo sul set a febbraio con un film che stavolta non sarà indipendente. Per il momento non ti posso dire di più. Parteciperò inoltre come protagonista al nuovo film di Stefano Amatucci, dove interpreterò un vampiro omosessuale. Non è tutto: durante il lockdown ho girato il corto "Feic – Fonti eminenti inconfutabili" diretto da Gianluca Manzetti, un giovane talento di cui sentiremo parlare e con il quale lavorerò anche per la sua opera prima».

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