“Favole Private” al Circus sabato 17 maggio
Si terrà sabato 17 maggio alle ore 10, presso il Teatro Circus di Pescara, la presentazione del cortometraggio “Favole Private – c’era una volta una ragazza e il suo disturbo alimentare” una storia frutto di un progetto iniziato in occasione della giornata nazionale dei disturbi alimentari lo scorso 15 marzo in accordo con l’associazione “Bimbinsalute”.
Il progetto, realizzato grazie al contributo della Provincia di Pescara e intitolato “Semi di Te”, è stato promosso in tutti gli istituti secondari della provincia di Pescara e nelle scuole che hanno aderito all’iniziativa sono stati istituiti sportelli d’ascolto gratuiti gestiti dalla psicologa Francesca Vallescura e dallo psicologo-psicoterapeuta Emanuele Marianecci.
In particolare l’Istituto MiBe di Pescara ha collaborato realizzando il cortometraggio con la collaborazione della scuola e in particolare degli alunni Iacopo Di Russo, Simone Crisante e Federica Mazzioli. L’obiettivo è allontanarsi dalle solite lezioni accademiche e tecnicismi, piuttosto creare un momento informale in cui discutere e confrontarsi insieme su questa tematica.
La provincia, in tale occasione, omaggerà ciascun presente con un metro simbolico a testimonianza del fatto che nei Disturbi del Comportamento Alimentare, il peso e le misure sono solo un mezzo per esprimere il proprio disagio. I disturbi alimentari sono una piaga della società moderna; il fattore scatenante è sempre di origine mentale, ma le conseguenze si ripercuotono a livello cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico etc.
Inutile stare qui a riportare dati statistici: basta fare un giro nelle scuole e ci si accorge subito che anoressia, bulimia e bingie eating sono molto frequenti. Di disturbi alimentari si muore, e si muore nell’anonimato e nell’indifferenza.
Il cortometraggio verrà intitolato alla ragazza di 19 anni deceduta lo scorso 5 aprile a Chieti a soli 38 kg. Obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare tutti i ragazzi, le famiglie e le scuole e lanciare un messaggio che guarire si deve.