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Conclusa l'assemblea dei Testimoni di Geova a Montesilvano

Sabato 2 e domenica 3 dicembre al Palacongressi d’Abruzzo sono stati più di 4000 i Testimoni di Geova che hanno assistito al programma incentrato sul tema: “Non smettiamo di fare ciò che è eccellente”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Sabato 2 e domenica 3 dicembre al Palacongressi d’Abruzzo sono stati più di 4000 i Testimoni di Geova che hanno assistito al programma incentrato sul tema: “Non smettiamo di fare ciò che è eccellente”. Il prossimo appuntamento sarà ad aprile e il tema sarà “Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo”. L’assemblea si è aperta con un cantico e una preghiera. Nel discorso introduttivo è stato messo in evidenza che a stabilire cosa è “eccellente” spetta al nostro Creatore. L’oratore ha spiegato che purtroppo, a causa delle debolezze umane e del sistema in cui viviamo, che tende a modellarci secondo il suo stampo, non è facile riuscirci, ma non è impossibile. Per farcela bisogna rafforzare la nostra determinazione a fare ciò che è buono e soprattutto avvalerci dell’aiuto di Dio e del suo spirito santo.

A seguire 4 oratori hanno messo in evidenza che per non smettere di fare ciò che è eccellente bisogna prestare particolare attenzione ai social network, ai divertimenti, al manifestare invidia e verso l’esclusiva ricerca dei beni materiali. Il momento clou della mattina è stato il battesimo dei nuovi 12 adepti con età compresa tra i 17 e 62 anni. Alcuni sono figli di testimoni di Geova che hanno deciso di dedicare la loro vita al Creatore simboleggiandolo con il battesimo in acqua per immersione seguendo il comando e il modello dato da Gesù. Altri hanno scelto di abbracciare tale fede dopo anni di riflessione. In ogni caso la decisione di dedicarsi a Dio è sempre personale. Abbiamo intervistato una dei nuovi adepti, Valeria Zuccarini, di 18 anni.

Valeria, ci racconti brevemente la tua vita?

"Sono cresciuta in una famiglia di Testimoni di Geova, ma durante l’adolescenza ho affrontato diverse situazioni abbastanza difficili, strinsi amicizie con cattive compagnie conosciute a scuola, e passavo molto tempo con loro, sia di persona che sui social, mi isolai dai fratelli della congregazione, e piano piano il mio amore per Geova ne risentiva e smisi di frequentare le adunanze. Gli effetti delle mie scelte si ripercuotevano in maniera negativa su me stessa e sulla mia famiglia. Ero sempre ansiosa, come con un peso allo stomaco, triste, e non andavo d'accordo con i miei genitori. Per di più non facevo altro che ricevere delusioni da quelle che consideravo mie amiche. Sentivo che avevo bisogno di eliminare tutto ciò che mi teneva lontana da Geova, ma allo stesso tempo facevo fatica ad abbandonare le amicizie sbagliate".

Poi cosa è successo?

"A un certo punto ricordai la scrittura del Salmo 55:22 in cui Geova ci incoraggia a gettare su di lui il nostro peso, certi che sarà lui stesso a sostenerci. Pregai tanto Geova, presi coraggio e diedi un taglio alle amicizie, eliminai persino tutti i loro contatti".

Cosa è stato determinate per raggiungere la decisione di battezzarti?

"Un fattore determinante è stato lo studio approfondito e regolare della Bibbia, che per me è stato e continua a essere una carica di energia giornaliera, insieme alle compagnie incoraggianti dei fratelli della congregazione, che mi hanno aiutata tantissimo. Ho sentito Geova affianco a me che mi seguiva e mi sosteneva davvero durante tutto ciò. Oggi sono felicissima di aver dedicato la mia vita a Geova, e sono certa che Lui solo, sa cosa è meglio per noi giovani, e non esita a darcelo se glielo permettiamo".

Un altro momento importante è stato il discorso pubblico pronunciato da Rolando Comis, rappresentante della Filiale di Roma, dal tema: “Non prendiamo in giro Dio”. Perché non possiamo prendere in giro Dio?

"Perché tutto quello che seminiamo o decidiamo di fare, quello pure raccoglieremo come riportato nella lettera ai Galati capitolo 6 versetto 7. Come possiamo prendere in giro Dio? Ad esempio non tenendo conto delle sue norme in campo morale, per quanto riguarda l’onesta nelle attività quotidiane come anche nell’uso di alcool, causa di molti problemi familiari. Non possiamo pensare di evitare quelle che poi saranno le conseguenze di ciò che abbiamo scelto. Scegliere di onorare Dio non dovrebbe essere motivato dal timore della punizione, della serie "ricordati che devi morire", no, il Creatore non desidera un tale tipo di adorazione. Quello del nostro Dio è un avvertimento, indice di amorevole interesse. Quello che dovrebbe motivarci, quindi, deve essere l’amore per Lui, un sentimento molto più forte del timore. Come l’amore di una madre che, in attesa di un bambino cha ha in grembo, sceglie ad esempio di smettere di fumare, perchè desidera proteggerlo dalle cattive conseguenze che ne deriverebbero. Quello che ci fa cambiare, quindi, non è il timore della punizione ma l’amore per ciò che è giusto".

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