Correva l'anno 1994: quando Pescara "salvò" il Karaoke di Fiorello
Il programma diventato poi un cult per la televisione nella seconda edizione rischiava la chiusura ma a Pescara fu accolto da una folla oceanica. IlPescara.it ha voluto sentire uno dei concorrenti di quelle due storiche serate
Senso di aggregazione, voglia di divertirsi e mania di protagonismo. Lo spirito comune ai pescaresi è quello di eccedere nelle manifestazioni di massa. È successo in passato con il calcio (basta ricordare i 40000 di Bologna), nelle proteste popolari a difesa della marineria o nella "guerra" ai rom, oppure durante le feste popolari e gli eventi in piazza.
In una di queste occasioni, la partecipazione collettiva fu da record e segnò il lancio di un nuovo fenomeno che rivoluzionò le abitudini degli italiani.
Gennaio 1994. Da qualche settimana lo showman Fiorello conduce la seconda edizione del programma in onda su Italia 1 dal lunedì al sabato nella fascia preserale, quella che di norma è riservata ancora oggi ai telegiornali. Il format era il"Karaoke", termine contratto giapponese che, tradotto in italiano, significa sostanzialmente "senza orchestra". Una forma di intrattenimento che consiste nel cantare, da soli o con l'aiuto del pubblico, un brano musicale con l'ausilio di un video dove scorrono a tempo le parole del testo. Roba da villaggio turistico che veniva proposto in varie città, ma che non sembrava più attirare pubblico. Dopo le prime apparizioni, che fecero registrare ascolti inferiori al 5%, il direttore di rete disse stop, intenzionato ad interrompere il ciclo di puntate previste. Ma all'improvviso accadde qualcosa di inaspettato.
La troupe al seguito di Fiorello fece tappa a Pescara con il suo spettacolo allestito in piazza Salotto. Si trattava delle ultime registrazioni programmate prima della chiusura del programma. Durante il fallimentare tour, il popolare conduttore venne anche preso di mira con lanci di bulloni e cori di scherno. A Pescara, invece, Fiorello venne accolto con un entusiasmo indescrivibile.
Oltre 20.000 persone ammassate sotto al palco per cantare in coro con i concorrenti in gara. La calca arrivò a sfondare la vetrina della farmacia Vizioli e a distruggere le magnolie presenti in prossimità delle palme. Si sfiorò anche la tragedia, con diversi feriti e qualche malore. La gente era posizionata fin sopra i tetti, noncurante dei rischi ai quali si andava incontro.
Marco Felicioni, apprezzato concertista di fama internazionale, ci racconta quella esperienza indimenticabile
Il karaoke, proposto in tv, non funzionava. Al contrario, io lo facevo al "Balena Bianca" con uno straordinario successo. Per questa ragione gli autori del programma mi chiesero un aiuto, cercando di individuare in zona validi cantanti per contrastare i dilettanti, in maniera da elevare il livello qualitativo della competizione. Mi misi in gioco simpaticamente, coinvolgendo alcuni colleghi altrettanto qualificati. Fra questi, l'avvocato Paolo Novelli e Stefano Coduto che vinse poi la tappa di Vasto interpretando un pezzo di Ron. Io mi cimentai con il classico "My way" di Frank Sinatra, ma a vincere fu uno scatenato ragazzo di Termoli che imitò Elvis Presley
Troppo scontato il primo posto a Felicioni, indubbiamente una spanna sopra gli altri. Il pubblico di Pescara, attraverso il meccanismo dell'applausometro, premiò a sorpresa l'esuberanza del giovane molisano, non proprio intonato ma decisamente simpatico.
Il "codin Fiorello", con il suo loden alla moda, interagì per tutta la durata della trasmissione con la folla numerosa tra battute, sketch e coinvolgimento generale. Lo stesso Felicioni venne da lui ribattezzato "l'idolo dei fotoromanzi", per quella vaga somiglianza ad un celebre protagonista del momento. Ebbene, giocando con i concorrenti e con il pubblico, Fiorello indovinò la formula giusta scalando lo share e affermandosi definitivamente tra i mostri sacri dello spettacolo. Merito dei pescaresi che con il loro calore segnarono il successo del primo reality show della tv italiana.