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La Roman Style conferma i 24 licenziamenti alla Brioni, i sindacati: "Temiamo sia l'inizio di un bagno di sangue"

Il primo incontro tra le organizzazioni e la società è stato un insuccesso: nessun passo indietro e per le sigle si rischia di avere 600 lavoratori in meno a fine 2022 rispetto al 2010

Non si è concluso positivamente il primo incontro tra i sindacati e i vertici della Roman Style per tentare di evitare i 24 licenziamenti Brioni annunciati dalla società il 17 ottobre.

Licenziamenti che riguardano dipendenti delle sedi di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona. Nessuna comunione di intenti: le posizioni restano opposte con l'azienda che conferma la riduzione del personale e le organizzazioni che chiedono misure alternative al licenziamento collettivo.

Un altro incontro ci sarà, ma le premesse non sono le migliori ecco perché, commentano le segreterie e le Rsu Filctem Cgil, Femca Csl e Uiltec Uil per voce rispettivamente di Antonio Perseo, Leonardo D'Addazio e Debora Del Fiacco, “la nostra paura a è che questa azione unilaterale dell'azienda sia solo l'inizio di un futuro ancora più grigio rispetto a quello che abbiamo già vissuto negli ultimi 12 anni, che porterà la Brioni, al 31 dicembre 2022 a ridurre il suo organico di quasi il 50 per cento rispetto al 2010, con un saldo negativo di circa 600 dipendenti in meno. Un vero bagno di sangue per tutta la Regione ed in particolare per l'area Vestina. Ribadiamo pertanto la nostra contrarietà ai licenziamenti”.

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