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Vendemmia 2019, in provincia di Pescara meno uva ma più qualità

Dai primi dati emerge come la raccolta del 2019 sarà inferiore all'anno precedente ma nonostante il calo della produzione i vini saranno di buona qualità

Anche nei vigneti della provincia di Pescara è in corso, come tradizione, la vendemmia.
Dai primi dati emerge come la raccolta del 2019 sarà inferiore all'anno precedente ma nonostante il calo della produzione i vini saranno di buona qualità.

In base alle prime stime, la produzione di uva in Abruzzo dovrebbe ridursi dell’11% rispetto all’annata record del 2018.

È  il dato principale che caratterizza anche l’andamento della vendemmia delle province di Chieti e Pescara, in linea con il trend nazionale. Complessivamente, nella regione la produzione dovrebbe raggiungere circa i 3 milioni di ettolitri, a fronte dei 3 milioni e 423mila ettolitri registrati lo scorso anno. Di questi, la maggior parte vengono prodotti nella provincia teatina.

Se per i bianchi già in raccolta la situazione è ormai definita, si aspetta ancora qualche giorno per tracciare il quadro dei rossi, il cui andamento finale è dettato dalle condizioni climatiche e metereologiche che si verificheranno nei giorni e nelle notti a seguire.

Questo il commento del presidente di Cia Agricoltori Italiani Chieti-Pescara, Nicola Sichetti:

«Si prospetta una buona vendemmia, quantitativamente si rileva un calo rispetto al 2018, ma lo scorso anno è stata un’annata straordinaria con una produzione oltre misura, ora si potrà lavorare sulla qualità. Determinanti saranno le condizioni meteo dei prossimi giorni ma è evidente che il cambiamento climatico degli ultimi anni, con scarse escursioni termiche tra giorno e notte, ha messo a dura prova i nostri vigneti». 

La Cia rileva un generale ritardo della maturazione di circa 10/15 giorni, tanto da far rientrare l'epoca di vendemmia in periodi più legati alla tradizione, dopo gli innumerevoli anticipi registrati negli ultimi anni. Per quanto riguarda le varietà precoci (Pecorino, Pinot grigio e Chardonnay) si è registrato un calo del 20% di produzione, calo del 15-20% anche per i vitigni più noti, Trebbiano e Montepulciano. L’Abruzzo ha visto chiudere il 2018 con un +6,4% di esportazioni all’estero con buoni risultati anche in Italia.

«Come Cia Chieti-Pescara riconosciamo il valore del settore vitivinicolo nell’economia regionale», aggiunge Sichetti, «e ribadiamo l’importanza della cooperazione, soprattutto nel chietino. Quest’anno organizzeremo un evento a Villa Medici in cui interverranno esperti del settore per approfondire le tematiche del genoma e della coltivazione biologica della vite».

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