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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Turismo a Pescara, Federalberghi: "C'è crisi, no a nuovi alberghi in città"

Federalberghi Pescara lancia l'allarme in merito alla crisi che sta vivendo il settore turistico in città, e chiede al sindaco di non far costruire nuovi alberghi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

La Federalberghi Pescara, che già nei mesi scorsi aveva evidenziato la crisi del comparto
alberghiero nella provincia di Pescara, torna a lanciare l’allarme alla luce degli sconfortanti dati
sull’occupazione media delle camere negli alberghi del Comune di Pescara.
Sono stati, infatti, 500.068 i posti letto rimasti vuoti nel 2011 nel Comune di Pescara. Mezzo
milione di posti letto spalmati su 365 giorni, 20 alberghi e una sola città.
Nel 2010, la stessa fonte - (Ufficio Statistica Regione Abruzzo) -, riporta una percentuale
occupazionale media dell’albergo pescarese pari al 35%. Nel 2011 è scesa al 33,9%.
La sopravvivenza di un albergo richiede una occupazione media di circa il 60%, una
percentuale che a Pescara nessun albergo vede ormai da diversi anni. Tanto è vero che diverse
strutture ricettive in città sono costrette a chiudere nei mesi invernali.
Un ultimo dato emblematico completa questa fosca panoramica del comparto alberghiero
cittadino: sono tre gli alberghi attualmente in vendita in città e altri due sono in vendita a ridosso
dell’asse attrezzato.
Dati allarmanti, confermati da un pre-consuntivo 2012 ancor più sconfortante. Le aziende
falliscono e la clientela business si dimezza. Le famiglie stringono la cinghia e la vacanza, se fatta,
è ridotta all’osso.
Ma il panorama rischia di essere ancor più buio a fronte della notizia di pochi giorni fa
relativa alla prossima realizzazione di nuove strutture alberghiere in città.
Non bastava veder morire il collegamento con la Croazia che portava linfa alla città;
non bastava il sorgere di tanti nuovi alberghi nelle zone limitrofe della nostra città; non bastava
il pesante aumento della tassazione locale (IMU e TARSU) nel pieno della crisi mondiale; non
bastava l’azione cieca e irragionevole che ha permesso l’ insabbiamento del porto-canale con tutte
le note conseguenze.
Non bastava! e quindi a tutto ciò si aggiunge il trionfale annuncio di nuove strutture
alberghiere che andranno ad intasare ulteriormente un mercato già più che saturo.
La città non ha bisogno di nuovi posti letto ma piuttosto di un’attrattore che possa riempire
quelli esistenti. E’ lapalissiano infatti che se le presenze diminuiscono e la ricettività aumenta, il
sistema è destinato al collasso. Un collasso che potenzialmente, a Pescara, produrrebbe qualcosa
come 800 nuovi disoccupati! Per non voler citare i numeri del mancato gettito fiscale.
Il turismo è probabilmente l’unico settore che può realmente rilanciare l’intero Paese, ma gli
operatori non possono riuscirci da soli. La Federalberghi Pescara chiede agli amministratori della
città di Pescara di leggere attentamente i dati sopra esposti e di compiere alla luce di quelli scelte
strategiche e ragionevoli che possano salvare un settore che rischia di sprofondare.

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