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Economia

Nuova udienza pre-fallimentare per le Terme di Caramanico

Nel frattempo Federalberghi Confcommercio ha incontrato l’amministratore giudiziario Guglielmo Lancasteri

Oggi, martedì 12 ottobre, seconda udienza prefallimentare in tribunale a Pescara, per la Società Delle Terme srl che per anni ha gestito le Terme di Caramanico, che sono ferme ormai da più di un anno.
Dal verdetto, atteso entro breve termine, dipende il futuro di una struttura che è stata punto di riferimento del turismo nel Parco nazionale della Maiella e volano dell'economia della zona, come riferisce Ansa Abruzzo. 

L'amministratore giudiziario della società, il commercialista Guglielmo Lancasteri, auspica che sia disposto l'esercizio provvisorio o l'affitto dell'impresa che prevede che il tribunale pubblichi un bando per individuare imprenditori in grado di far ripartire il complesso termale.

Sono almeno quattro le tipologie di imprese che potrebbero essere interessate: chi si occupa di terme, chi di riabilitazione sanitaria, chi è attivo nel settore alberghiero, chi nell'industria chimica e cosmetica. Chi dovesse rispondere al bando sa che dal 2008 in ogni esercizio sono state subite perdite economiche quasi sempre molto superiori al milione di euro che, cumulate, hanno raggiunto i 23 milioni. Nel frattempo sono state recapitate le lettere di risoluzione del rapporto di lavoro agli 11 dipendenti che fino al 15 ottobre saranno in cassa integrazione; dopo quel giorno godranno della Naspi, indennità mensile di disoccupazione pari al 75% della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni.

Inoltre ieri, lunedì 11 ottobre, Federalberghi Pescara con una delegazione capitanata dalla presidente Daniela Renisi, insieme all'associazione albergatori di Caramanico Terme e il suo presidente, Francesco Di Domizio, ha incontrato Lancasteri per capire quale possa essere la soluzione migliore per gli operatori turistici e commerciali, che rischiano di non riaprire più. Vista l'importanza che la struttura termale riveste per il tessuto economico, sociale e industriale dell'intero Abruzzo, i partecipanti alla riunione hanno condiviso che è necessario il coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate, a partire dalle istituzioni, per creare condizioni che consentano uno sviluppo economico solido e duraturo del territorio di Caramanico Terme e del settore turistico termale regionale.

La Renisi sottolinea come «la stagione appena trascorsa è venuta meno e gli albergatori non sanno come affrontare questa situazione che li costringerà per il futuro prossimo ancora una volta a non poter programmare e lavorare con i “curisti”. Urge trovare una soluzione perché gli operatori turistici e commerciali rischiano di non riaprire più con gravi ripercussioni anche per l’indotto nonché per il tessuto sociale del territorio».

Aggiunge Francesco Di Domizio che «oltre al danno in questo momento si aggiunge la beffa di non poter usufruire del bonus terme che dal prossimo 8 novembre tutti i cittadini potranno richiedere per ottenere uno sconto del 100% sul prezzo d’acquisto dei servizi termali fino ad un massimo di 200 euro, agevolazione che avrebbe aiutato gli operatori, ulteriormente danneggiati dai tanti mesi di inattività a causa dell’emergenza Covid-19».

Lancasteri nella riunione ha dichiarato che è necessario un intervento processuale radicale ed incisivo che consenta di riavviare l’attività delle terme di Caramanico affrontando e rimuovendo le cause che ne hanno determinato la chiusura. Per questo la dichiarazione di fallimento, richiesta proprio dall’amministratore giudiziario, espressamente autorizzato dal Tribunale delle Imprese vista la situazione di gravissima crisi economica, finanziaria e patrimoniale, che non permette l’esercizio dell’attività, è necessaria per poter avviare un nuovo percorso teso ad individuare, sotto la direzione ed il controllo del Tribunale fallimentare, una nuova gestione più efficiente che, nel più breve tempo possibile, riavvii gli impianti termali.

Attesa l'importanza che la struttura termale riveste per il tessuto economico, sociale e industriale del territorio abruzzese, i partecipanti hanno condiviso che è necessario il coinvolgimento attivo e sinergico di tutte le parti interessate, a partire dalle istituzioni, per risolvere l’attuale situazione in modo da creare le migliori condizioni che consentano uno sviluppo economico solido e duraturo del territorio di Caramanico e del settore turistico termale regionale.

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