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Tassa di soggiorno a Pescara? Confcommercio vuole la testa di Cuzzi

Duro attacco della Confcommercio Pescara all'assessore Cuzzi, in merito alla possibilità di introdurre la tassa di soggiorno per i turisti anche in città. Ardizzi chiede le sue dimissioni. "E' inadeguato"

Confcommercio torna ad attaccare l'amministrazione Alessandrini, ed in particolare l'assessore Cuzzi. A far infuriare il presidente Ardizzi, la possibilità di introdurre la tassa di soggiorno per i turisti anche a Pescara.

Secondo Confcommercio, si tratta di una tassa che penalizzerà ulteriormente il commercio e il turismo in città, considerando che Pescara non è una meta turistica mondiale come Roma o Firenze, e quindi la tassa potrebbe dirottare moltissime famiglie verso altre località costiere adriatiche che non prevedono questo ulteriore costo.

"E non parliamo solo di danno per gli alberghi, poiché le minori presenze causerebbe a catena un calo nei consumi nei pubblici esercizi ed anche un calo negli acquisti per lo shopping. Appare evidente che in mancanza di una strategia condivisa con gli operatori l’unica finalità di tale urticosa tassa sarebbe quella di contribuire a ripianare il buco del bilancio comunale o di essere utilizzata per organizzare qualche sporadico concertino capace solo di dare un po’ di lustro personale all’Assessore in cambio di qualche birra venduta e di tantissimo sporco aggiuntivo per la città." dichiara Ardizzi aggiungendo che già in altre occasioni l'assessore si sarebbe mostrato non adeguato al ruolo che ricopre.

"Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e di fronte a quest’ennesimo passo falso non possiamo che chiedere con decisione le sue dimissioni.” conclude Confcommercio.

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