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Economia

Taglio treni Pescara, lo sdegno della Filt Cgil: "Politici locali indifferenti"

La Filt Cgil di Pescara critica duramente l'atteggiamento dei politici ed amministratori locali in merito al taglio dei treni in Abruzzo imposto da Trenitalia a partire dal 12 dicembre prossimo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Sono arrivati i famigerati tagli al sistema ferroviario che ancora una volta hanno preso di mira quelle Regioni del centro sud del Paese come l’Abruzzo non interessate al fenomeno dell’alta velocità e che, come tali, non  rappresentano per il gestore Trenitalia, una fonte di guadagno e
quindi di attrazione.

Dispiace dove apprendere dalle dichiarazioni  dell’Assessore Regionale Morra come questa ennesima dimostrazione di insensibilità da parte di Trenitalia nei confronti dell’Abruzzo, sia arrivata come un fulmine a ciel sereno senza  che le Istituzioni fossero state puntualmente
informate.

Fa bene l’Assessore Regionale ai  Trasporti a dichiararsi deluso ed irritato dall’atteggiamento di Trenitalia, ma ci risparmi “l’effetto sorpresa” perché era tutto rigorosamente già scritto e prevedibile.

Quello che accadrà dal 12 dicembre, è infatti noto da tempo come sono altresì noti i drammatici effetti occupazionali derivanti dalla decisione operata da Trenitalia di sopprimere i treni notturni che comporteranno conseguenze devastanti in tutta Italia per circa 1200 lavoratori a rischio
licenziamento.  

Del resto già da qualche giorno consultando il sito di Trenitalia era ed è possibile, con estrema certezza e chiarezza individuare i treni che, attraversando la linea adriatica, circolano oggi e quelli che circoleranno a partire dal 12 dicembre.  

Come dire un’operazione a portata di tutti: dall’Assessore Regionale, al semplice utente fino al Sindaco di Pescara. Crediamo infatti che il primo cittadino di una delle città italiane più penalizzate dai tagli al trasporto ferroviario,  dovrebbe, più di altri politici, manifestare indignazione per le decisioni di Trenitalia che mortificano e marginalizzano la città.    Pescara sta subendo da anni su questo tema, senza peraltro alcuna forma di difesa, umiliazioni e mortificazioni a catena. Partiamo con l’affermare che risulta paradossale che un importante snodo ferroviario come Pescara, non abbia un proprio Compartimento a rappresentare l’intera realtà abruzzese.

Come pure è sconcertante  che Pescara e l’intero Abruzzo siano stati completamente accantonati ed ignorati per gli investimenti sull’alta velocità. Per non parlare poi delle condizioni fatiscenti e di abbandono della stazione ferroviaria del capoluogo adriatico e del sistema infrastrutturale più in generale. E questo solo per fare pochi esempi

Ora però la misura è colma: tagliare le corse notturne, penalizzare in termini di orari, corse e tariffe i cittadini/utenti facendo diventare, in alcuni casi Pescara una semplice stazione di transito, ci sembra davvero inaccettabile. Questa in estrema sintesi è ciò che accadrà a partire dal 12
dicembre sulla linea adriatica.
      
Come non infastidirsi e sdegnarsi nel prendere atto che mentre si sta procedendo a  smantellare letteralmente il sistema di trasporto pubblico ferroviario in Abruzzo e nella città di Pescara in modo specifico, chi amministra la città e dovrebbe tutelare gli interessi della comunità che
rappresenta, si disinteressi totalmente al problema, ritenendo più importante ed affascinante presenziare ad una bella inaugurazione di un trenino …. di Natale!!   Proprio una beffa.

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