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Il sindacato Usb abruzzese dice no ai tutor e agli orientatori nelle scuole: "Vanno boicottate queste figure"

L'unione sindacale di base contesta l'inserimento nelle scuole di queste due figure professionali chiedendo a chi sarebbe tenuto a ricopririle, di rinunciare

No ai tutor e orientatori nelle scuole pubbliche. A chiederlo il sindacato Usb abruzzese con il responsabile Federazione Abruzzo e Molise pubblico impiego Teodoro Pace, che ricorda come dal 17 aprile si aprirà la procedura di individuazione di queste figure che per ora è volontaria, anche se l'obiettivo è quello di inserirle nel nuovo contratto scolastico come obbligatorie:

"Questo provvedimento, legato ai fondi del Pnrr, spinge ancora una volta la scuola verso una trasformazione del ruolo docente in quello di una professione di cura, con compiti più accuditivi che di formazione e svaluta, nell’ottica di una idea di scuola come servizio alle famiglie e non come agenzia primaria di formazione sociale, il ruolo dell’insegnante. Ci sono molti motivi per dire con forza “No” a questi ruoli, per ora volontari. In primo luogo si tratta di un impegno oneroso pagato una miseria. Parliamo di 6-7 euro l'ora netti, dai calcoli effettuati, quando le attività funzionali all'insegnamento, come questa è, sono pagate da Fis 17,50 € (già una miseria): quindi la cosa di per sé svaluta la nostra professionalità e avalla l'idea che i salari dei lavoratori debbano restare bassi, i più bassi d’Europa."

Inoltre, spiega il sindacato, queste figure spingeranno sempre più verso la direzione del "baby sitting" e servizo alle famiglie, come enunciato esplicitamente nei contratti, mentre mentre invece la funzione docente è quella di insegnare non di accudire.

"L’inclusione è un processo delicato non in funzione delle esigenze più o meno corrette delle famiglie, ma in funzione del processo di insegnamento apprendimento, del diritto allo studio degli studenti e del miglior inserimento possibile di ogni giovane nel tessuto sociale. I docenti non devono e non possono essere semplicemente i supporti psicologici di ragazzi e genitori, ruolo per cui non hanno per lo più i titoli e per cui poi alla fine non vengono riconosciuti né da genitori né dai propri studenti."

Infine, l'unione sindacale di base reputa questi provvedimenti un tentativo di esautorare i consigli di classe dal compito istituzionale, valutando in piena coscienza e libertà l'andamento scolastico dei ragazzi.

"L’impressione è che si vogliano invece creare delle figure intermedie tra la dirigenza e il consigli di classe che possano/debbano decidere del destino degli studenti in base a supposte maggiori competenze e a un rapporto privilegiato con gli studenti. Tutto questo è estremamente pericoloso. Per questo invitiamo a boicottare questa funzione e a non dare la disponibilità a svolgere tali ruoli."
 

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