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Sansificio, il Tar da ragione al Comune: la "puzza" era anche dannosa

Il Tar ha respinto il ricorso del proprietario del sansificio Schiavone riguardante l'ordinanza di sospensione delle attività emessa dal sindaco. All'azienda non spetterà alcun risarcimento economico

I cattivi odori non erano solo fastidiosi, ma anche dannosi. E' quanto afferma l'amministrazione comunale a seguito della sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dalla proprietà del sansificio Schiavone contro l'ordinanza del sindaco che aveva imposto lo stop alle attività.

Bocciata anche la richiesta di risarcimento economico avanzata dall'azienda, costretta a cessare le attività dopo le polemiche ai cattivi odori sprigionati dalla sansa che avevano portato anche a dei malori per i dipendenti della vicina azienda Attiva. "Oggi si arriva al chiarimento della vicenda: il Tar ha bocciato la richiesta, facendo riferimento al verbale redatto dal medico della Asl e dalla Polizia Municipale che allora attestarono l’evidenza di un problema non solo olfattivo e persistente, ma anche sanitario, visto che alcuni dipendenti di Attiva avvertirono disturbi e malesseri riconducibili alle emissioni" ha dichiarato il Comune.

SANSIFICIO, PETIZIONE CONTRO LA PUZZA

Il sindaco ha anche ricordato che l'Arta certificò che i cattivi odori derivavano dall'utilizzo di sansa troppo degradata, prescrivendo l'accelerazione dello stoccagio ed ha aggiunto che l'ordinanza fu emanata per tutelare la salute pubblica dei cittadini, come certificato anche dal Tar.

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