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Economia

Dopo una partenza in sordina i saldi fanno ben sperare, ma le criticità non mancano

Le associazioni di categoria fanno il punto, Confesercenti, Ascom, Confcommercio e Confartigianato confermano il trend positivo, ma il 2 luglio resta una data sbagliata e i parcheggi a pagamento sulla riviera non aiutano il commercio

I saldi sono partiti in sordina ma dopo una settimana le cose sembrano aver preso la direzione giusta. Un problema però resta, anzi tre: la data, il fatto che non si può più parlare di “saldo di fine stagione” e la decisione di istituire i parcheggi a pagamento sulla riviera.

Se la prima la lamentano tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria, a ribadire che l'aver deciso di mettere a pagamento i parcheggi sul lungomare non faccia bene al commercio è Marina Dolci, presidente della Confesercenti Pescara. “I clienti si lamentano”, afferma. E se conferma che i turisti in giro ci sono, sottolinea come questi, avendo gli alberghi e gli alloggi comunque nel centro della città, si spostino a piedi a differenza di chi a Pescara arriva dai Comuni limitrofi. “Parliamo anche di persone che lavorano e che magari approfittano per fare acquisti. E' una lamentela costante, questa decisione francamente resta incomprensibile”. Sul fronte saldi “possiamo dire che un inizio di bilancio roseo nel senso che stiamo lavorando. E' un lavoro lento ma costante. Le persone vengono anche durante la settimana. Di certo – sottolinea – non c'è più la ressa per il saldo in generale perché ormai gli sconti ci sono tutto l'anno. Il 2 luglio è una data sbagliata: è troppo presto. I ragazzi vanno ancora a scuola e in saldo ci va la merce estiva. Il primo giorno di saldi è stato un giorno normale – conclude -. L'auspicio è che l'andamento positivo registrato in settimana vada in crescendo”. Non diverso quanto dichiara la presidente Ascom Pescara Olivia Chiarolla. “Il primo giorno è stato un giorno normale – dice anche lei -, insomma niente di eccezionale. Ma nel corso della settimana è andata benino. Nel mio negozio almeno c'è stata una grande affluenza, non ci lamentiamo, anzi ci aspettavamo meno. Credo che la stagione sia partita bene dopo i primi giorni. Un po' di crescendo c'è”. A non aver aiutato, oltre al fatto di una data tanto anticipata, è stata anche l'afa registrata nei primi giorni di luglio, sottolinea Vincenzina De Santis (Confcommercio). “Nel corso della settimana le cose sono andate meglio, c'è molta più gente. Le vendite sono in crescita tra tutte le tipologie di merce”.

Anche per Fabrizio Vianale, direttore della Confartigianato Pescara, le cose sono andate così, ma su quel 2 luglio di apertura dei saldi ha molto da dire. “Ormai siamo in un eterno saldo. Con questo giorno si è toccato il picco”, sottolinea. Se da una parte c'è stata almeno uniformità sul territorio a seguito di quanto deciso dalla conferenza Stato-Regioni, il giorno per il commercio resta infausto e per questo “quando abbiamo incontrato a distanza l'assessore regionale Daniele D'Amario, gli abbiamo chiesto di farsi portavoce della problematica e di chiedere che venga posticipata. Siamo in una fase particolare dell'economia. Se non riesci a vendere con i margini che si abbassano diventa un problema serio senza dimenticare il caro vita che c'è e che ti impedisce di fare altri piccoli investimenti”. Vianale lancia dunque due appelli, uno ai cittadini uno alla politica. Ai primi chiede di comprare locale, perché “dare una mano al commercio cittadino è un bene per tutti. Un commerciante che tiene la luce accesa di sera è un presidio di sicurezza, sono loro spesso a tenere illuminate alcune zone della città e questo significa disincentivo per la microcriminalità”, alla politica locale e regionale, invece, di indirizzare le scelte per far sì che Pescara realizzi la sua vocazione turistica e dunque che “il turismo diventi fonte primaria ed economica della città” portando un flusso maggiore di turisti perché sono loro, conclude, “ad avere una propensione diversa al consumo e dunque a spendere trovandosi in vacanza”.

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