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VIDEO | Sacchetti di frutta e verdura a pagamento: i pescaresi non la prendono bene

Anche ai pescaresi non è andata giù la misura introdotta dal Decreto legge Mezzogiorno con una norma specifica che recepisce la direttiva europea per ridurre il consumo di sacchetti di plastica e incentivare l'uso di quelli biodegradabili. La nuova legge prevede che i sacchetti leggeri e ultraleggeri, ovvero con spessore della singola parete inferiore a 15 micron, siano biodegradabili e compostabili, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40%. I nuovi shopper inoltre non potranno essere riutilizzabili e dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento.

Dal primo gennaio, quindi, i sacchetti utilizzati per imbustare frutta, verdura, pesce, affettati e altri prodotti alimentari (sia nei supermercati che negli altri negozi) dovranno essere esclusivamente biodegradabili ed a impatto zero per l’ambiente, pena severe multe per i negozianti inadempienti. Il guaio è che a farne le spese saranno quasi certamente i contribuenti: sì, perché i 'nuovi' sacchetti della frutta d’ora in poi saranno a pagamento, dai 2 ai 10 centesimi.

Sarà obbligatorio utilizzare un sacchetto per ogni genere alimentare, non potendo mischiare prodotti che vanno pesati e che hanno prezzi differenti. L'aggravio potrà variare dai 20 ai 50 euro a famiglia a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell’anno.

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