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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Raddoppia il costo per l'occupazione del suolo pubblico: per 20 metri quadrati si pagheranno 4mila euro

Gli imprenditori Pasetti e Gallinari (Pescara Viva): "Sparita la tariffa per la mezza giornata e la Tarig ora è inclusa, auspichiamo che almeno per gli orari di chiusura nell'ordinanza ci sia equità e un allungamento dei tempi"

Dimezza lo spazio di suolo pubblico occupabile, ma raddoppia il costo per occuparlo: per circa 20 metri quadrati, si passa dai 2mila euro annuali pre-covid ai 4mila attuali. Sarà così almeno quando arriverà la comunicazione. A spiegarlo sono Pierluigi Pasetti e Massimo Gallinari dell'associazione Pescara Viva che fa riferimento a piazza Muzzi. Questa mattina c'erano anche lor in piazza Unione con altre associazioni e il comitato Salviamo viale Marconi per annunciare l'intenzione di tenere un sit-in in Comune il 20 aprile contro le scelte fatte negli ultimi mesi dall'amministrazione. Con la fine dell'emergenza l'occupazione gratuita del suolo pubblico non c'è più così come la possibilità concessa per cercare di andare incontro alle esigenze dei titolari dei locali, di occuparne il doppio. A cambiare, oggi, è però il canone unico per l'occupazione del suolo pubblico spiegano Pasetti e Gallinari.

Innanzitutto non c'è più la possibilità di fare la richiesta per la mezza giornata: ora la tariffa è giornaliera. In secondo luogo alla tariffa dell'occupazione è stata inclusa anche quella della Tarig, la tassa dei rifiuti giornalieri imposta alle attività che prima veniva pagata separatamente. In numeri, spiegano i due imprenditori, questo si traduce nella scomparsa dei 0,23 centesimi a metro quadri che venivano pagati per la mezza giornata, con quella da 0,46 centesimi per le 24 ore che sale a 0,60 centesimi. Rispetto al 2019 quando sia per la Tarig che per l'occupazione del suolo pubblico si pagavano per 20 metri quadrati 2mila euro l'anno, dunque, adesso per entrambe il costo è di 4 mila euro. La comunicazione non è ancora arrivata, ma il nuovo canone dovrebbe essere in vigore già dal primo aprile. I due intervengono anche sull'ordinanza che si attende dall'amministrazione in merito agli orari di chiusura dei locali. L'auspicio, sottolinea Pasetti, è che ci sia equità in tutte le zone di Pescara e non come ora una diversificazione sul quando si devono abbassare le saracinesche e soprattutto un prolungamento degli orari visto che si va incontro alla bella stagione. Spostare la movida non è una possibilità che viene esclusa purché, aggiunge l'imprenditore, si trovi una zona consona e che il tutto avvenga in un tempo tale da permette di ammortizzare le spese: non meno di tre o quattro anni.

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