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Economia

Nell'anno Covid in Abruzzo produzione di olio in calo ma ottima qualità

Lo ha reso noto Coldiretti con una stima di calo della produzione fra il 20 e 30%

C'è grande attesa per l'arrivo del primo olio Made in Abruzzo 2020, che arriva alla fine di un anno sconvolto dalla pandemia. Coldiretti, infatti, ha fatto una stima del caslo di produzione che si aggira fra il 20 e 30% in base alla zona, causato principalmente dalle anomalie climatiche, un dato comunque migliore rispetto alle stime per le regioni del Sud dove potrebbero esserci cali anche molto più consistenti.

Il calo di produzione, spiega Coldiretti, si unisce al crollo delle vendite dovuto alla chiusura del canale di ristorazione, che ovviamente ha inciso sui ricavi dei produttori che hanno dovuto anche affrontare un crollo del 44% dei prezzi per le abbondanti scorte d'olio spagnolo "vecchio", speccio spacciato come italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio.   

“Per sostenere la ripresa del settore servono provvedimenti immediati con massicci investimenti pubblici e privatia partire da un piano straordinario di comunicazione sull’olio che rappresenta da sempre all’estero un prodotto simbolo della dieta mediterranea. Le previsioni per la campagna appena avviata sono di una flessione produttiva accompagnata però da un buon livello qualitativo del prodotto. La minore disponibilità di prodotto nazionale e la contrazione delle scorte stimata dalla Ue, potrebbero aiutare un recupero dei prezzi, fortemente penalizzati per tutta la campagna 2019-2020”.

In Abruzzo sono circa 6 milioni le piante d'olivo su 46 mila ettari pari al 50% della superficie arboresa, per 15mila aziende che coltivano prevalentemente olivo e oltre 350 frantoi. La produzione media abruzzese è di circa 14mila tonnellate di olio negli anni di carica.

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