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Economia

36 milioni di piante e fiori distrutti perché rimasti invenduti, l'allarme di Coldiretti

Le aziende avrebbero bisogno di liquidità immediata. La cambiale agraria proposta da Ismea potrebbe essere una soluzione, ma va immediatamente attivata anche a livello locale. Infine è opportuno sburocratizzare, semplificare e snellire le procedure

Ben 36 milioni di piante e fiori distrutti perchè rimasti invenduti, l'allarme di Coldiretti. Colpite dalla crisi coronavirus 800 aziende tra florovivaisti e manutentori del verde. Ecco cosa dice Silvano Di Primio, presidente di Coldiretti Abruzzo:

“Sono a rischio tantissime imprese che ora si trovano in gravissime difficoltà con l’assenza di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali e le difficoltà di esportazione dove l’Abruzzo ha svolto fino ad ora un ruolo importante. Allo stato attuale sono crollati gli acquisti di fiori recisi, di fronde e fiori in vaso, nonché le produzioni tipiche della primavera. Si sono fermate anche le vendite e l’export di alberature e cespugli, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale grazie ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini”.

Le aziende avrebbero bisogno di liquidità immediata. La cambiale agraria proposta da Ismea potrebbe essere, secondo Di Primio, una soluzione, ma va immediatamente attivata anche a livello locale. Infine è opportuno sburocratizzare, semplificare e snellire le procedure.

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