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Economia

Pescara fra le città con i maggiori rincari sul costo di luce e gas: + 83,9% in un anno

I dati sono stati diffusi dall'Unione nazionale consumatori e riguardano non solo le utenze di luce, acqua e gas ma anche i prodotti alimentari e le bevande analcoliche

Anche Pescara figura fra le città con i maggiori rincari delle utenze in un anno, in particolare per luce e gas. L'Unione nazionale consumatori ha condotto uno studio stilando la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto riguarda 2 voci del paniere, cibo e bevande, luce e gas, elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di agosto. E Pescara proprio per il gas ha visto aumentare i prezzi dell'83,9% dall'agosto 2021, assieme a Pistoia e Livorno piazzandosi al decimo posto in Italia. Ai primi posti troviamo Perugia (+86,8%). Seguono Teramo (+86,6%), Terni (+85,7%), al sesto posto Lucca (+84,5%), poi Grosseto (+84%).

Le città meno tartassate sono nella Liguria, con Genova al primo posto con +63,4%, La Spezia e Imperia in seconda posizione con +64,5%. Segue la Sardegna con Sassari (4°, +64,7%) e Cagliari (5°, +66,4%). Bene anche Reggio Calabria (7° con +67,4%), e la Campania con Napoli (9° nella top ten dei virtuosi con +68,1%), Benevento (6°, +67,2%) e Caserta (8°, +67,5%). Numeri che mostrano una stangata per famiglia in media di 1030 euro annui.

Per i rincari sui prodotti alimentari guida la classifica Cosenza dove cibo e bevande segnano un rialzo del 13,9% rispetto ad agosto 2021, +898 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media. Al secondo posto Ascoli Piceno, con un incremento dei prezzi del 13,4% e un aggravio annuo pari a 729 euro, al terzo Teramo dove mangiare e bere costa il +13% in più, pari a 695 euro. Seguono Imperia (+12,8%, 685 euro), Terni (+12,7%, 762 euro), al sesto posto Arezzo (+12,6%, +708 euro), poi Macerata (+12,4%, 675 euro), Avellino (+12,2%, +782 euro). Chiudono la top ten Verona, Potenza e Catania, tutte e 3 con un'inflazione del 12,1% e una spesa aggiuntiva a famiglia pari, rispettivamente, a 654, 706 e 701 euro. Sull'altro versante, la città più risparmiosa per mangiare e bere è Parma, dove i prezzi crescono solo del 7,6%, pari a 406 euro. Secondo posto per Cremona (+7,8%, +446 euro) e sul gradino più basso del podio Bergamo (+8%, +458 euro). Al 4° posto Milano, +8,4% e un aggravio a famiglia pari a 457 euro.

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