rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Pescara, il 43,9% delle aziende puntuale nei pagamenti

Secondo uno studio condotto da CRIBIS D&B, il 44% circa delle aziende ed imprese della Provincia di Pescara rispetta i tempi fissati per i pagamenti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Migliora la puntualità nei pagamenti delle imprese in Abruzzo ed anche in provincia
di Pescara, dove nel primo trimestre 2012 il 43,9% delle imprese ha saldato alla scadenza le
fatture ai fornitori, rispetto al 38,52% di un anno fa. Una percentuale che vale il terzo posto nella
classifica delle province abruzzesi più virtuose.

Entrando nel dettaglio, il 47,5% delle imprese di
Pescara ha saldato le fatture ai propri fornitori entro un mese oltre i termini pattuiti con i partner
commerciali, il 4,5% tra i 30 e i 60 giorni di ritardo, il 2,6% tra i 60 e i 90 giorni, l’1% tra i 90 e i 120
giorni, lo 0,5% oltre il limite dei 120 giorni.

A dirlo è l'analisi di CRIBIS D&B, la società del gruppo CRIF specializzata nella business information,
che ha realizzato lo Studio Pagamenti dell’Abruzzo relativo ai primi tre mesi 2012.

La perfomance di Pescara è inferiore sia alla media regionale (44,5% di imprese virtuose) sia a
quella nazionale (46,6%) e la colloca al terzo posto nella classifica della puntualità tra le province
Abruzzesi. In regione al primo posto si piazza Teramo (45,5%), seguono Chieti (45,3%), Pescara
(43,9%), chiude l’Aquila (42,5%).

A livello regionale, la ricerca di CRIBIS D&B evidenzia un piccolo miglioramento nelle tempistiche
dei pagamenti: le imprese virtuose in Abruzzo sono passate dal 38,78% dello scorso anno al 44,5%
attuale. Una performance leggermente inferiore ai valori medi rilevati a livello nazionale, pari al
46,6%. Il 47,9% delle imprese abruzzesi ha saldato le fatture entro un mese di ritardo, il 4,4% tra i
30/60 giorni di ritardo, l’1,9% dopo 60/90 giorni, lo 0,8% dopo 90/120. La percentuale di pagatori
oltre i 120 giorni è pari allo 0,5%.

“Le dinamiche che si riscontrano in Abruzzo sono assimilabili a quelle nazionali, dove nel 2011 i
comportamenti di pagamento mostrano un miglioramento rispetto al 2010. Questo però – mette in
guardia Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS D&B – è un dato che va letto controluce per
comprendere correttamente i fenomeni sottostanti, non tutti positivi. In parte il miglioramento
è dovuto al fatto che il ritardo si è 'istituzionalizzato', cioè è stato incorporato nei termini di
pagamento definiti contrattualmente.

Da una survey qualitativa realizzata da CRIBIS D&B nel
marzo 2012 su oltre 500 credit manager italiani risulta che oltre il 90% degli intervistati ha
ricevuto richieste di aumento dei termini di pagamento e il 62% degli intervistati ha individuato
in questo una delle maggiori problematiche che la sua azienda ha dovuto affrontare nell’ultimo
anno. Ciò è grave, perché sarà difficile per il fornitore, una volta concessi termini di pagamento
più lunghi, tornare a tempi più brevi in futuro.”

“Un secondo aspetto riguarda l’eterogeneità dei comportamenti: sono le micro realtà (le più
numerose) ad emergere per una più alta concentrazione nella classe di pagamento puntuale,
mentre per le imprese di grandi dimensioni solo il 13% dei casi analizzati riesce a rispettare gli
accordi contrattuali. Situazione analoga a livello settoriale, dove a livello nazionale troviamo
comparti merceologici come l’Agricoltura o i Servizi finanziari che evidenziano pagamenti nei
termini in oltre il 52,5% dei casi, mentre nella Grande Distribuzione in meno del 22% dei casi.

Infine - fa notare Preti - a questi aspetti negativi va affiancato anche un elemento positivo, cioè
la maggiore attenzione da parte delle imprese alla gestione dei tempi di pagamento, del credito
commerciale e più in generale del Working Capital. Negli ultimi anni le aziende hanno investito
molto in procedure e strumenti che consentano di intercettare i segnali di deterioramento
dell’affidabilità di un’azienda, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio
clienti di generare ricavi, di intervenire tempestivamente con azioni di prevenzione e limitazione
del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione che potrà
dare benefici anche dopo la fine della crisi".

“In questo contesto, il nostro contributo è in primo luogo supportare le aziende con strumenti e
informazioni per la gestione del portafoglio clienti e dei pagamenti commerciali. E, in un’ottica
più generale, di contribuire a rendere più trasparente il mercato. Soluzioni come CRIBIS iTRADE,
che prevedono la condivisione di informazioni sui pagamenti al fine di identificare un profilo
dell’azienda come pagatore oltre a mettere a disposizione strumenti di analisi e monitoraggio,
possono rendere il mercato più trasparente referenziando le aziende che hanno comportamenti di
pagamento virtuosi e identificando coloro che invece hanno comportamenti non corretti”.

Grande il divario tra le imprese piccole e quelle di maggiori dimensioni. Più sono grandi, peggio
pagano. A livello regionale le micro imprese (fatturato inferiore a 2 milioni di euro e meno di 10
dipendenti) sono state puntali nel 46,3% dei casi; le piccole (meno di 10 milioni di euro e sotto i 50
dipendenti) nel 37,2%; le medie (fatturato inferiore ai 50 milioni di euro e meno di 250 dipendenti)
nel 22,2%; le grandi (fatturato superiore ai 50 milioni di euro e più di 250 dipendenti) solamente
nel 16,9% dei casi.

I comparti che mostrano le migliori performance di pagamento in regione sono trasporti e
distribuzione (53,5%) e servizi vari (52,5% di aziende puntuali). Al contrario, i settori meno virtuosi
sono l’edilizia (40,6%) e l’industria e produzione (41,5%). Nella categoria di ritardi gravi oltre i 120
giorni la media di tutti i comparti è dello 0,3%.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pescara, il 43,9% delle aziende puntuale nei pagamenti

IlPescara è in caricamento