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Outlet Village e CityModa: lo shopping pescarese abbandona la città

Lo shopping pescarese potrebbe abbandonare il centro della città. Questo è il rischio che corre il settore dell'abbigliamento con l'apertura dei due "colossi" commerciali CityModa a Spoltore e il Città Sant'Angelo Village nella cittadina angolana. L'opinione di Confesercenti e le soluzioni di Cardelli

Lo shopping pescarese potrebbe abbandonare definitivamente il centro della città. Anzi, secondo alcuni, questa possibilità sarebbe già una realtà, almeno a giudicare dalla difficile situazione delle boutique e dei negozi di abbigliamento di Pescara, con la spietata concorrenza che arriva dai due nuovi "giganti" del settore: CityModa ed il Città Sant'Angelo Village.

I numeri, in effetti parlano chiaro: più di 50 mila presenze registrare nel week end d'apertura del Città Sant'Angelo Village, un vero e proprio villaggio che nel giro di qualche mese dovrebbe contenere un centinaio di negozi delle firme più prestigiose della moda.

Confesercenti Pescara, con il Presidente Santori ed il Direttore Taucci, critica in particolare il concetto stesso di questi "Ipermercati" della moda, e rilancia la proposta del Centro Commerciale Naturale.

"E’ naturale che la così fitta presenza di Centri Commerciali nell’area metropolitana, mette a dura prova la vita del commercio cittadino, ma anche la vita delle stesse città che si trovano sempre più ad essere deserte e poco illuminate vista la riduzione delle attività commerciali,  lungo le vie.
Siamo la regione e l’area metropolitana con una percentuale quasi tripla rispetto alla media europea di presenza della G.D.O. e dei centri commerciali, che fino ad ora hanno contribuito alla mortalità delle aziende presenti nelle vie delle città." dichiarano in vertici di Confesercenti.

L'attenzione quindi si sposta sul problema dell'offerta degli Outlet, che in definitiva vendono e propongono le stesse marche e griffe presenti nei negozi del centro.

"Una penalizzazione per gli operatori che hanno investito il loro tempo ed il loro denaro a promuovere di fatto quelle griffe che oggi gli voltano le spalle. Certo il prodotto in OUTLET  è un articolo degli anni precedenti, con possibili difetti ma che deve necessariamente essere venduto, per considerarsi tale minimo al 50 % del suo prezzo di origine, diversamente siamo di fronte a punti vendita che non promuovono il concetto di OUTLET." prosegue Confesercenti.

L'associazione poi critica la gestione sul territorio di questi centri, che stanno creando notevoli disagi alla circolazione cittadina, soprattutto nel fine settimana.

"Ad oggi abbiamo assistito ad inaugurazioni che hanno creato forti disagi alla popolazione ma che di fatto hanno congelato l’attività commerciale degli operatori presenti nei territori coinvolti dal traffico, ci riserviamo quindi di commentare tali difficoltà nelle prossime settimane quando , la loro attività avrà già rodato un sistema di viabilità definitivo.

Non si è mai verificato che nei centri cittadini durante i periodi di punta commerciali ( Natale – saldi etccc..) vi sia la Protezione Civile ad aiutare gli ausiliari del traffico od i parcheggiatori a far defluire più velocemente lo stesso, addirittura con elicotteri della Polizia di Stato in volo per verificare le eventuali difficoltà della viabilità nelle zone attigue." dichiarano Santori e Taucci.

Confesercenti quindi, si allinea con il pensiero espresso dal sindaco di Montesilvano Cordoma, che aveva pesantemente criticato la gestione del traffico in occasione dell'apertura del Città Sant'Angelo Village.

La soluzione, per l'associazione di categoria, è nella costituzione dei Centri Commerciali Naturali, un nuovo modo di fare commercio che potrebbe rappresentare il futuro per i commercianti cittadini, che comunque riceveranno, almeno nell'immediato, una ulteriore "batosta" con la nascita dei due Centri in periferia.

Proprio sul concetto di Centro Commerciale Naturale, si focalizza l'attenzione dell'assessore comunale Stefano Cardelli, che sposa questa iniziativa: "La coalizione di governo della città crede nelle potenzialità troppo a lungo sopite del Centro Commerciale Naturale, rappresentato da quel quadrilatero centrale compreso tra via Venezia, corso Vittorio Emanuele, la riviera nord e via Leopoldo Muzii, che ha sempre simboleggiato il luogo deputato allo shopping, accogliendo le firme storiche del commercio sulla costa adriatica.
La cronica assenza di servizi, come parcheggi, arredo urbano o iniziative, la scomparsa di cinema e bar, sostituiti da banche, ha pian piano ridotto la capacità di attrattiva esercitata dal ‘centro’, situazione aggravata dall’apertura dei punti della grande distribuzione nelle periferie."

Cardelli tende la mano alle associazioni di categoria ed ai commercianti per trovare le soluzioni adatte: "Con le stesse associazioni e con i Consorzi vogliamo individuare e fissare le azioni amministrative da attuare a breve, medio e lungo termine per sostenere l’economia locale, per arginare la fuga dei nostri utenti e per riportare i cittadini a fare le proprie spese in centro".

Fra le iniziative proposte, anche quella di ristrutturare e riqualificare il vecchio mercato coperto di Largo Scurti.
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