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Economia

L’ordine degli Architetti contro la nuova tassa sull'ecobonus: “Un onere non previsto”

L’intervento dell'ordine professionale: "Una nuova imposta che si aggiunge ai costi del superbonus 110, scarsa considerazione dagli organi amministrativi regionali"

L’ordine degli Architetti di Pescara interviene dopo che la Regione Abruzzo, "in un momento clou per le procedure del superbonus 110", ha prima sospeso il servizio di registrazione degli attestati di prestazione energetica e poi riattivato il portale, ma inserendo una nuova tassa per la registrazione degli atti che prima era gratuita. 

“Gli studi sono impegnati a pieno ritmo per la presentazione delle domande del superbonus 110 per cento - spiegano dall’ordine - E questa tassa arriva senza preavviso agli ordini professionali, per una procedura prima gratuita e che adesso richiede 27 euro per ogni attestato, che diventano 30 con le commissioni”.

Il 27 aprile scorso, spiega l'ordine degli Architetti, "la Regione Abruzzo ha diramato un avviso a tutti i certificatori iscritti alla piattaforma regionale dedicata gli attestati di prestazione energetica, i cosiddetti Ape, che riportava la sospensione del servizio di registrazione degli stessi dal 3 al 6 maggio. Con la riattivazione del nuovo portale, la Regione Abruzzo - a partire dal 6 maggio - ha introdotto a sorpresa l’onere della nuova tassa per il deposito di ciascun attestato nel nuovo catasto regionale gestito dall’Enea".

Tutto ciò è avvenuto “senza alcun preavviso agli ordini professionali coinvolti, agli iscritti al portale, agli operatori del settore e tantomeno ai cittadini sui quali tale tassa graverà. In questo periodo di estremo fermento rispetto al tema della certificazione energetica legata alle pratiche del superbonus 110% tali ulteriori costi non preventivati provocheranno inevitabilmente problematiche di vario tipo nel rapporto fra professionista e committente, soprattutto nel caso di condomini dove il costo del deposito dovrà essere moltiplicato per il numero delle unità residenziali”.

Gli architetti concludono lamentando “la scarsa considerazione che gli organi amministrativi regionali riservano alle professioni tecniche in situazioni che le coinvolgono direttamente e approfittino delle agevolazioni fiscali dello Stato centrale per fare cassa sulle spalle di cittadini  e professionisti”.

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